#Giovani, lotta al bullismo e al cyberbullismo e ferie solidali: l'aula approva a pieni voti due ddl

E' stata approvata dal Consiglio provinciale di Trento la legge di riordino delle POLITICHE GIOVANILI in Trentino.  500.000 euro in 2 anni, per azioni e strumenti di valorizzazione del PROTAGONISMO GIOVANILE (tutti i progetti dei 32 piani giovani sparsi in tutto il territorio provinciale, più le esperienze ad Auschwitz, e Srebrenica, il Festival delle resistenze, i Campi della legalità, Strike...) per il contrasto a BULLISMO E CYBERBULLISMO nelle scuole e fuori da esse, per le regole del SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE provinciale, per la transizione alla età adulta, cohousing, per lo SPORTELLO GIOVANI, i CENTRI GIOVANI, la CERTIFICAZIONE delle competenze degli operatori, il CONSIGLIO provinciale dei giovani.
Sara Ferrari, 25 maggio 2018

39 articoli di legge, più di 1 anno di lavoro con associazioni giovanili, referenti tecnici organizzativi e referenti istituzionali, per condividere come rendere moderno un modello di CITTADINANZA ATTIVA giovanile che in 10 anni ha dato ottima prova e che ci invidiano in molti.
I giovani Trentino potranno avere ancora nuove occasioni per il proprio attivismo, di orientamento e di costruzione delle proprie esperienze formative, culturali, sociali.

La proposta di legge, che ho costruito con metodo partecipativo, ha raccolto anche il contributo di ben 5 disegni di legge di colleghi di maggioranza e minoranza (Maestri, Viola, Giuliani, De Gasperi, Cia), in particolare sul tema della prevenzione e del contrasto al bullismo e cyberbullismo.

 

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Approvati stamane in aula dal Consiglio provinciale i due disegni di legge all'ordine del giorno di questa sessione: il primo orientato al protagonismo dei giovani e alla lotta contro i fenomeni del bullismo e il cyberbullismo, frutto dell'unificazione di sei provvedimenti e molto discusso per un articolo sui contributi al Forum delle associazioni familiari introdotto dalla Giunta in Commissione con un emendamento tecnico, ma contestato dalle stesse minoranze firmatarie del testo (alla fine la norma è stata stralciata).

 

Il secondo proposto da Chiara Avanzo (Patt) per introdurre nell'ordinamento le "ferie solidali", vale a dire la possibilità di cedere ferie non godute a colleghi in modo da consentire loro l'assistenza a figli o familiari in gravi condizioni. I lavori riprendono alle 15.00 con l'esame di varie proposte di mozione.

Lo scontro sull’articolo 33 (contributi della Pat al Forum delle associazioni familiari), risolto dalla proposta dell’assessore di bocciare la norma per garantire l’unanimità al ddl.

Il provvedimento che l'aula aveva iniziato a discutere ieri fino al ritiro dei 250 emendamenti ostruzionistici presentati da Borga (Civica Trentina) – rassicurato dalla Giunta circa la “blindatura” del testo da possibili modifiche riferite all’omofobia – è stato esaminato e approvato stamane dal Consiglio all’unanimità, con 30 voti favorevoli.

Il ddl che unifica sei proposte normative di Lucia Maestri (Pd), Filippo Degasperi (M5stelle), Walter Viola (Patt), Luca Giuliani (Patt), dall’assessora Sara Ferrari (Pd) e Claudio Cia (Gruppo misto), mira al protagonismo dei giovani ma riguarda anche il servizio civile e introduce soprattutto azioni di contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Durante l'esame delle norme Walter Viola è intervenuto per ricordare l’importanza degli articoli 17 e 18 del testo, frutto di un importante lavoro comune svolto in Commissione, che ha permesso di prevedere una “cabina di regia” partecipata da tutti i soggetti responsabili, alla quale sarà affidato il coordinamento delle varie iniziative con cui fronteggiare il problema del bullismo e del cyberbullismo.

Filippo Degasperi ha criticato l’articolo 33 che modifica una norma della legge sul benessere familiare, estranea ai temi del bullismo e del cyberbullismo. “Qui il tema riguarda invece i soldi, perché per l’assegnazione dei contributi provinciali, che ammonterebbero a 600.000 euro e più all’anno, permette di baipassare le procedure di evidenza pubblica finora previste”.

Anche Claudio Cia ha espresso imbarazzo per questa che ha definito una “forzatura” e che spiega il suo voto contrario all’articolo, destinato a favorire il solo Forum delle famiglie. Forum che ha già ricevuto in questi anni molti incarichi che avrebbero potuto essere svolti dal personale e dagli uffici della Provincia. L’affidamento di servizi senza gara è per Cia “illegittimo” e serve alla Provincia per mettersi al sicuro per il futuro, ma non si sana così il pregresso. “Questo articolo getta un’ombra sul ddl unificato”, ha concluso Cia chiedendone lo stralcio dal testo.

Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha giudicato quest’articolo una “furbata” che mostra il cedimento della Giunta a favore di un ente di parte anche se degno di rispetto. Bezzi ha giudicato poco trasparente la norma anche se mira a sostenere un’associazione importante come il Forum delle associazioni familiari. “Questo metodo – ha concluso – non è etico nei confronti dei colleghi di minoranza che hanno collaborato alla stesura del testo unificato. E poi – ha concluso – la norma non centra con il contenuto principale del testo unificato e va quindi stralciata". Ricordando che anche i consiglieri di minoranza hanno sottoscritto il testo unificato e quindi anche quest'articolo che ne fa parte, Walter Viola ha sottolineato l'ampia rappresentatività del il Forum delle associazioni familiari che non è quindi considerabile "di parte", se non con una forzatura. che non rispetta e offende la realtà del Trentino.

L’assessora Sara Ferrari ha sottolineato che il ddl è frutto di un lavoro costantemente condiviso. “Peccato – ha osservato – che i consiglieri di minoranza che si erano dimessi dalla IV Commissione non erano presenti per questo quando si è concluso l’esame del testo. L’articolo, ha spiegato l’assessora, è frutto di un “emendamento tecnico” proposto dal presidente Rossi e per questo accolto dalla Commissione, che riscrive le modalità di finanziamento dell’associazionismo familiare allo scopo di chiarire la natura del contributo introducendo criteri pubblici e trasparenti per poterne beneficiare. "Non c’è stato quindi alcun golpe", ha spiegato Ferrari che ha chiesto dal presidente Dorigatti e ottenuto la sospensione dei lavori per trovare una soluzione condivisa anche dalle minoranze. Al rientro in aula Degasperi ha tenuto a precisare che il ddl da lui firmato non conteneva l’articolo controverso. E ha spiegato che non aveva partecipato ai lavori della IV Commissione "per le ragioni politiche a tutti note".

E ha aggiunto: "così come erano stati organizzati degli incontri con tutti i proponenti del testo per discuterne uno per uno gli articoli, mi sarei aspettato di essere convocato anche per conoscere l’emendamento che ha introdotto questa norma che non centra nulla con il ddl sul bullismo e il cyberbullismo". Degasperi ha chiesto lo stralcio dell'articolo. Il consigliere si è detto imbarazzato trovandosi per questo a dover votare contro non solo questa singola norma ma anche contro l'intero ddl da lui firmato.

Alessandro Savoi (Lega) ha evidenziato come la IV Commissione sia da tempo monca e rischi di rimanere senza le minoranze fino al termine della legislatura. La norma è a suo avviso "una delle tante furbate della maggioranza per favorire gli amici degli amici e l’interesse di pochi in vista delle elezioni di ottobre". E ha aggiunto che per quest’articolo il ddl unificato non avrà il suo sostegno. Ha poi chiesto il ritiro dell'articolo anche perché affida alla totale discrezione della Giunta il potere di concedere contributi al Forum delle famiglie. Per il resto, ha concluso Savoi, la legge non avrebbe alcun motivo per non essere condivisa.

Massimo Fasanelli (Misto), dopo aver premesso i propri complimenti per l’attività del Forum delle famiglie, ha individuato nella burocrazia il problema di quest’articolo. Con norme come questa, che non centrano nulla con la legge in discussione, si genera a suo avviso ancor più burocrazia, perché chi dovrà presentare domanda di contributo dovrà cercare come fare in una legge sul bullismo. La questione è quindi di metodo, non di merito. Secondo Fasanelli l’articolo inserito è “populista” perché mira ad assegnare contributi e va quindi tolto dal testo. Proposta accolta dall’assessora Sara Ferrari, che lo scopo per cui era stato accolto l’emendamento della Giunta ("volto a fare chiarezza sulle modalità e i criteri di contribuzione non solo al Forum delle associazioni ma anche ad eventuali altri soggetti di secondo livello") e negato che la norma sia una furbata perché "era nel testo unificato firmato anche dai consiglieri di minoranza assenti in Commissione non certo per colpa della maggioranza, minoranze che non hanno depositato nessun emendamento contro il dispositivo", ha suggerito all'aula di bocciare l’articolo pur di ottenere il voto unanime del Consiglio. Unanimità che, ha sottolineato, è il valore aggiunto di questo ddl. La maggioranza, ha concluso, ripresenterà la norma in un’altra proposta di legge.

Claudio Cia (misto) ha apprezzato la proposta dell’assessora precisando che la firma sua e di Degasperi era stata apposta in calce al ddl unificato senza sapere che nel testo era stato inserito quest’articolo. Anche Nerio Giovanazzi (AT) ha apprezzato la scelta di rimuovere l’ostacolo, aggiungendo comunque di non credere nell’efficacia delle azioni contro il bullismo e il cyberbullismo, perché a suo avviso il problema riguarda la mancanza nei giovani dei valori di base che solo la famiglia può dare. Ha comunque chiesto i motivi che hanno indotto ad inserire nel testo l’emendamento oggetto della controversia, per capire i vantaggi che se ne possono ricavare. Di diverso avviso Rodolfo Borga (Civica Trentina), che ha invece motivato “nel merito” il suo voto favorevole all’articolo controverso. “Non so se la norma in questione sia una ‘marchetta’ o meno – ha osservato – ma di sicuro, pur non sanando eventuali problemi nei finanziamenti pregressi, evidenzierebbe la correttezza di quelli futuri”. Per Borga inoltre le famiglie con il tema del bullismo c'entrano eccome, perché si tratta di un grosso problema educativo. E riconoscere il primato della famiglia nell’educazione è per il consigliere irrinunciabile. Giacomo Bezzi (FI) ha rivolto un plauso all’assessora per la giusta soluzione individuata al problema, che dimostra rispetto nei confronti dell’aula. L’articolo in questione, se chiarisce alcuni problemi di finanziamento, andrà inserito in un altro testo. L’assessora Ferrari ha ribadito che il merito dell’articolo si riferisce alla chiarezza interpretativa di una norma risalente al novembre del 2011. L’articolo, ha ripetuto, rende trasparenti le modalità e i criteri del possibile finanziamento.

Quanto al bullismo e al cyberbullismo, Ferrari ha sottolineato innanzitutto che il ddl unificato punta a rendere i giovani protagonisti, e poi che questo problema va affrontato in primis attraverso la famiglia. Non ha quindi alcun senso stracciarsi le vesti se il ddl ne parla. Alla fine l’articolo 33 è stato respinto con 24 no, 4 sì, un astenuto e un non partecipante al voto.

Le dichiarazioni di voto.

Filippo Degasperi (M5stelle) ha spiegato il proprio voto favorevole per l’intervento dell’assessora Ferrari che ha dimostrato attenzione alle critiche delle minoranze. Gli interventi previsti nel testo permetteranno a suo avviso di contrastare efficacemente il bullismo e il cyberbullismo.

Per Claudio Cia (misto) la legge aumenta l’attenzione di tutti i soggetti formativi nei confronti del problema, anche se a suo avviso "qualche strumento coercitivo contro bullismo e cyberbullismo non avrebbe stonato". Giuseppe Detomas (Ual), presidente della IV Commissione da cui il ddl unificato era stato approvato all’unanimità, ha ricordato il lavoro condiviso all’interno dell’organismo e nei gruppi di lavoro. E ha infine rivolto un altro appello alle minoranze perché ripensino alla scelta di non partecipare ai lavori dell'organismo, perché anche "la loro presenza concorre a produrre quei risultati come quello che con soddisfazione di tutti oggi stiamo approvando".

Claudio Civettini (CT) ha richiamato alla necessità di dare attuazione a questa legge. A suo avviso il benessere familiare, la cui normativa viene modificata da questo testo unificato, passa anche dalla non esclusione dai soggiorni estivi dei bambini non vaccinati.

Marino Simoni (Progetto Trentino) ha motivato il voto positivo del proprio gruppo al ddl per il percorso importante e condiviso costruito su questo problema che cresce e che preoccupa. La nuova legge può creare i presupposti per combattere il bullismo e il cyberbullismo. Simoni ha anche accolto la sollecitazione di Detomas al ritorno delle minoranze in IV Commissione perché a suo avviso le ragioni delle dimissioni si possono ritenere superate. Si è impegnato a ragionare di questo con il collega Zanon.

Walter Viola (Patt) ha sottolineato come il testo aiuti ad affrontare meglio il problema del bullismo e del cyberbullismo per l'impegno orientato alla prevenzione che va esercitata sia dalle famiglie che a scuola, essendo questi i due luoghi in cui di solito il problema esplode.

Luca Giuliani (Patt) si è detto consapevole che la legge non risolverà il problema, ma si è anche detto convinto che permetterà di aiutare di più le famiglie in primis e la scuola a fronteggiarlo, tenendo conto delle tecnologie delle quali oggi i giovani dispongono. Per questo serve prima di tutto formazione, ha concluso, sollecitando la creazione della cabina di regia.

Alessandro Savoi (Lega), soddisfatto della decisione dell’assessora di stralciare l’articolo 33, ha auspicato che anche nell’assestamento di bilancio che arriverà presto all’esame del Consiglio non si ripeta il tentativo di inserire una norma che dovrebbe essere introdotta altrove.

Giacomo Bezzi (FI) ha lamentato che mentre questo pomeriggio si svolgeranno i lavori in aula ai quali il consigliere parteciperà, sia stata contemporaneamente prevista una riunione del Gect (organo dell’Euregio Tirolo) di cui è componente in rappresentanza delle minoranze. Presiedendo l’aula Giovanazzi gli ha spiegato che l'incontro non avrebbe potuto essere convocato in un altro momento. L’assessora Sara Ferrari ha ringraziato tutti i consiglieri proponenti che hanno contribuito all'unificazione dei sei ddl, il cui valroe sta nel dimostrare come la classe politica possa concorrere allo sforzo di rendere i giovani protagonisti del territorio. A suo avviso le politiche giovanili in Trentino non hanno eguali per i soggetti mobilitati a loro favore. Da questa legge sono previsti strumenti sia per indurre i giovani a cogliere tutte le opportunità offerte in Trentino alla loro crescita, sia per evitare la deriva dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

Via libera a pieni voti anche al ddl di Avanzo che introduce le "ferie solidali".

A seguire il Consiglio ha esaminato e approvato rapidamente e ancora una volta all’unanimità (29 voti a favore), il disegno di legge 192 proposto da Chiara Avanzo (Patt), che introduce nell'ordinamento della Provicia le "ferie solidali". Avanzo ha spiegato che l’idea è nata dall’iniziativa dei colleghi di lavoro di un padre il cui figlio era affetto da una gravissima patologia e che aveva bisogno di assentarsi per stare vicino a lui. I colleghi gli hanno allora ceduto le ferie non godute permettendogli di rimanere con il figlio come avrebbe desiderato. In Italia, ha ricordato Avanzo, questa norma è stata introdotta con l'articolo 24 del decreto legislativo 151 e riguarda non solo le ferie ma anche i riposi. Il suo testo si concentra invece sulla possibilità di cedere solo ferie a titolo gratuito, per permettere alle persone di prendersi cura non solo dei figli minori ma anche di fronteggiare gravi necessità dei propri familiari consentendo di assentarsi dal lavoro per prestare loro cure e attenzione. "Questo è il nocciolo della mia proposta di legge" ha concluso Avanzo ringraziando i consiglieri e i soggetti intervenuti alle audizioni durante i lavori in Commissione, che hanno arricchito il ddl già approvato dall'organismo all’unanimità.

Il vicepresidente e assessore al lavoro Alessandro Olivi ha sottolineato la totale adesione della Giunta alle finalità del disegno di legge. Per Olivi il testo "ha anche una valenza innovativa perché consente di riempire di contenuti la solidarietà prevista, demandando alle parti la scelta delle modalità con cui si potrà applicare la normativa". Claudio Civettini (CT) ha chiesto che la legge sia resa effettivamente applicabile anche al settore privato.