Giornata di confronti interni, quella di ieri, in vista del vertice di maggioranza in agenda per questo pomeriggio. Su un punto tutta la maggioranza sembra convenire: la necessità di allargare «al mondo civico» i confini della coalizione. Sul nome del candidato presidente, invece, le divergenze restano inalterate. Mentre il Patt spinge per la conferma di Ugo Rossi, Upt e Pd continuano a sondare la praticabilità di una candidatura alternativa.
T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 22 maggio 2018
Quale? Questo è ancora tutto da definire anche se il nome del sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, continua a rimbalzare nei colloqui informali. Il segretario del Pd, Giuliano Muzio, ha deciso di procedere ieri con l’assemblea senza passare dal coordinamento, scelta che ha irritato più di un componente dell’organo esecutivo del partito.
L’obiettivo del segretario era farsi confermare il mandato dell’ultima assemblea — cercare di individuare nomi alternativi a quello di Rossi — a suo giudizio messo in discussione prima dalla la pubblicazione del sondaggio sulla popolarità dell’attuale governatore e poi dall’intervista al Corriere del Trentino di Bruno Dorigatti. Da allora, l’unico elemento di reale novità sarebbe la disponibilità, da parte di Valduga e di altri amministratori a lui vicini come il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer, ad entrare nel centrosinistra autonomista. La condizione dei nuovi arrivati, però, sarebbe di non dare già per scontate le candidature.
Per questo, Muzio ha proposto all’assemblea un documento in cui si legge: «L’assemblea valuta con favore la disponibilità al dialogo arrivata da diversi soggetti politici che al momento non fanno parte della coalizione e crede che tali disponibilità vadan
o raccolte, aprendo in modo esplicito e partecipato a tutta la maggioranza quanto finora realizzato in modo cauto e informale da singoli esponenti». Tradotto in volgare: Mdp a sinistra e alcuni civici al centro sarebbero pronti ad entrare in coalizione, per rendere ciò possibile non possiamo partire dalla conferma dell’esistente. «Ci troviamo nella possibilità di dire al tavolo che possiamo allargare — ha detto Muzio — a sinistra, ai civici, alla società civile che ci chiede di esserci. Queste tre opzioni sono state vagliate in maniera informale ma positiva. Tutto questo mentre tutti ci chiedono il totorossi. Ma l’allargamento e i temi sono più importanti e allora una volta condivisi si potranno fare nomi».
Il documento, alla fine, è passato, ma non sono mancate le voci critiche. Su tutte quella di Luca Zeni. A giudizio dell’assessore, i democratici stanno «perdendo tempo». Una preoccupazione condivisa da diversi esponenti del Pd, che pure subendo la prospettiva di un secondo mandato per un candidato non-dem, ritengono ormai la conferma di Rossi l’unica prospettiva realmente praticabile: se in ottanta giorni di ricerca — è la sintesi — non si sono trovate alternative concrete, non si vede come potrebbero spuntare dal cilindro nelle prossime settimane».
Il Patt, intanto, mostra di essere tutt’altro che chiuso a un allargamento ai civici che, in realtà, ha sempre teorizzato pur con alterne fortune. «La giunta esecutiva del Patt — recitava il comunicato serale — ha deliberato all’unanimità di proseguire nel lavoro di predisposizione del programma e delle linee di indirizzo politico ed amministrativo per la prossima legislatura, in linea con i tanti risultati finora raggiunti. La giunta ha poi invitato il presidente Rossi ad aprire una fase di confronto con i partner e con altri soggetti in un’ottica di rafforzamento dell’attuale azione di governo, di rinnovamento, miglioramento e condivisione delle proposte programmatiche».