«Lavoro per il Pd, non certo per me. Chi mi conosce bene sa che non sono mai stato appassionato di poltrone». Alessandro Olivi non ha problemi a confermare il suo progetto di allargare ai Civici di Francesco Valduga ma nega che ci sia un sorta di "do ut des", uno scambio istituzionale: con l'attuale sindaco di Rovereto che andrebbe a guidare la coalizione di centrosinistra e con Olivi che potrebbe saldare l'alleanza sedendo al suo posto, a Palazzo Podestà.
"Trentino", 18 maggio 2018
Uno scenario che non giunge nuovo nemmeno al Dem di Rovereto che fanno sapere: «Sono troppe le notizie in tale senso che si susseguono da giorni. Noi ne prendiamo le distanze, nel rispetto dei cittadini, di tutti i soggetti coinvolti e dei ruoli istituzionali citati.
Il Pd roveretano, avendo perso le elezioni comunali nel maggio del 2015, è stato relegato nel ruolo di opposizione e nel rispetto degli elettori e del ruolo assegnatogli, continuerà ad esercitare il proprio mandato, in modo comunque propositivo, fino al suo naturale termine» osserva il segretario Carlo Fait.Che chiude: «Dobbiamo costituire una coalizione, omogenea nei valori politici e sociali, che rispetto ad un programma politico condiviso sulla città, si confronterà per scegliere chi ne sarà il candidato guida che la rappresenterà. Ci presenteremo agli elettori con le nostre proposte, i nostri candidati e il nostro candidato sindaco e se raccoglieremo il maggior consenso tra le forze politiche in campo governeremo la città».
E Alessandro Olivi: «Io non ho una corrente, l'unico "oliviano" sono io. Certo che esiste un dato politico: io sto lavorando per un centrosinistra più largo, che cerca di non subire questa narrazione di un civismo che nasce contro i partiti. Ma che lavora per recuperare dentro il centrosinistra quelle risorse e quei valori che secondo me sono più vicini alla genetica della nostra coalizione che non alla destra. Questa è l'idea. Perché arrendersi ad un'idea che il civismo non sappia dove andare, o che vada a destra o, al massimo, per dare vita ad una creatura destinata a non incontrarsi con noi?» osserva l'assessore al welfare della Provincia.«Io provengo proprio da quella storia, ho iniziato come amministratore del Comune di Folgaria, ed il civismo è una virtù sociale, un'etichetta da mettere sulla giacca, che ti certifica una sorta di diversità antropologica.
Allora ho cercato di fare capire alle persone che c'è un terreno possibile, valoriale (non tattico o elettorale)per evitare che tutti coloro che sentono l'impegno civico siano costretti a sentirsi ascritti alla destra. Questo mi pare un contributo politico interessante che non va contro il Pd, ma serve per allargare la comunità politica in cui mi riconosco. Non mi piace che i Dem rimangano una sorta di guscio chiuso, in cui si parla di Renzi o di anti Renzi. O il Pd diventa un nucleo che federa attorno a se un centrosinistra più largo e territoriale, oppure viene meno la ragione per cui siamo nati». Conclude Olivi. E la discussione è appena iniziata.