Le carte di sicuro le ha sparigliate. Ed il centrosinistra che sostiene Ugo Rossi in Provincia, e che da settimane discute sulla sua riconferma, non prova nemmeno a fare finta che non sia successo nulla. Anzi. Muzio: : «Le parole del presidente Rossi saranno valutate nell'assemblea del Pd di lunedì».
G. Tessari, "Trentino", 19 maggio 2018
Un passo indietro. Il presidente Ugo Rossi nell'intervista di ieri al nostro giornale ha messo nero su bianco le proprie intenzioni: «Io ad ottobre sarò in campo. Con chi ritenga vada proseguita questa esperienza di governo. La mia è una scelta di responsabilità, per dare sicurezza a chi non vuole salti nel buio. Ho atteso a lungo ma ora non voglio più essere spettatore di questo ping pong politico» ha detto.Rossi avrà, di sicuro, al suo fianco il Patt e una lista di giovani. Le stelle alpine fanno quadrato attorno al proprio leader: «Per il bene del Trentino e dell'Autonomia, con senso di responsabilità e concretezza, oggi più che mai dobbiamo essere al fianco del nostro presidente a cui sono riconosciuti i risultati raggiunti (e quanto faremo a breve in assestamento di bilancio) ma anche perché condividiamo la sua visione di innovazione per il futuro del nostro Trentino» osserva Lorenzo Ossanna, vice presidente del Consiglio regionale, presente al tavolo di coalizione. Che chiude: « Ben venga, quindi l'impegno di tutti gli attuali alleati ad impegnarsi su questa linea di responsabilità e anche di possibile allargamento della coalizione». Concetto, quella di assoluta fedeltà al leader, sottolineato ieri anche dal segretario del Patt, Franco Panizza, in una mail riservata ai propri consiglieri ribadiva «la linea espressa sul Trentino dal presidente Rossi».
L'Upt è presente al tavolo di coalizione con l'ex senatore Vittorio Fravezzi e con il capogruppo Gianpiero Passamani. Quest'ultimo nota: «Noi abbiamo avviato una serie di gruppi di lavoro (oggi è prevista una sessione all'Interbrenero ispirata da una frase di Confucio), vogliamo allargare la coalizione e, solo dopo questi due passaggi, scegliere assieme la leadership».Vittorio Fravezzi sceglie una via più diretta: «Il presidente Rossi ha operato una forzatura inopportuna. Il percorso è iniziato assieme e credo vada concluso assieme. Il Pd ha chiesto una settimana, dobbiamo attenderli. Io tra i più convinti che Rossi vada sostituito? No, affatto, io sono in realtà per evitare pericolosi salti nel buio e che sia il populismo a governare la Provincia in ottobre. Ho detto si verifichi se ci sono alternative a Rossi, non via il presidente».
Il Pd è al tavolo con il capogruppo Alessio Manica ed il segretario Giuliano Muzio: «Mi astengo da ogni commento e lascio parlare il segretario» dice Manica. Giuliano Muzio, non è certo alla prese con una stagione facilissima, si limita a dire: «Le parole del presidente Rossi saranno valutate nell'assemblea del Pd di lunedì». Non è un segreto che tra i Dem diverse anime non sottostimino il rischio di una corsa autunnale senza il Patt ma è su questo che il partito si vuole contare.Al tavolo di coalizione siede anche il verde Marco Boato, durissimo su Rossi: «Il presidente uscente fa bene ad assolvere i suoi compiti istituzionali fino all'ultimo giorno del suo mandato politico, che scadrà ad ottobre. Ma nell'intervista al "Trentino" c'è molto di più e di diverso: un annuncio del tutto intempestivo di autocandidatura a presidente per le prossime elezioni provinciali, che non gli compete e che ha l'esplicito e velenoso sapore di un "ricatto" politico nei confronti di tutto il centrosinistra autonomista».Chiudono i socialisti, con Alessandro Pietracci: «Queste fughe in avanti rischiano di compromettere tutto e di innescare ulteriori polemiche che, come dice ancora Rossi, non interessano i cittadini. Il presidente uscente legittimamente si rende disponibile per il rinnovo della candidatura, ma non può presentarsi da solo per costruire una nuova alleanza. Se qualcuno vuole fare da solo si rischia la sconfitta di tutti».