Emozione nella Cattedrale e poi nel municipio di Aachen, l'antica Aquisgrana, per il conferimento del Premio Carlo Magno a Emmanuel Macron per il suo impegno europeista. Qui venivano incoronati gli imperatori del Sacro Romano Impero: l'eredità romana che si allargava a quelle che sarebbero divenute la Francia e la Germania.
Michele Nicoletti, 10 maggio 2018
Oltre a Macron ci sono Angela Merkel che fa da padrona di casa e una bella famiglia di europeisti con Mario Draghi e Joschka Fischer, il re di Spagna e altri rappresentanti di governi europei. Merkel ricorda che il 10 marzo 1933 in diverse università tedesche i nazisti organizzarono roghi di libri di autori che non la pensavano come loro e mette in guardia dai pericoli della democrazia autoritaria e dall'intolleranza. Per l'unità europea serve riscoprire la sua unità culturale attraverso i contributi delle religioni, della filosofia, della musica. Ma occorre anche discutere del tema che Macron ha lanciato alla Sorbonne: che cosa vuol dire oggi sovranità nel quadro dell'Europa. E così dobbiamo lavorare con pazienza ma più decisione per una politica comune
Bel discorso di Macron sull'Europa, appassionato e visionario. Primo imperativo: non subire gli avvenimenti ma essere noi a decidere. Decidere per noi. Sulla difesa, sull'immigrazione, sul fisco. Questa é la sovranità europea: decidere sul nostro destino.
Secondo imperativo: combattere le divisioni. L'unità francotedesca é la condizione di possibilità dell'unità europea. Rischio nazionalismi anche dalle recenti elezioni italiane. Più ambizione. Zona euro con proprio budget.
Terzo imperativo: non cedere mai alle tentazioni di abbandonare la democrazia e lo Stato di diritto. La forza della verità e del confronto delle idee contro la violenza di Stato e dei gruppi. Dialogo sull'universale e mediazione dell'universale. Contro il feticismo del budget.
Quarto imperativo. Non possiamo più aspettare e non aspetteremo. Forza, coraggio, accettazione del rischio. L'Europa non è un'utopia. Esiste. Gli utopisti sono stati realisti e pragmatici.