Il Partito Democratico del Trentino ha preso parte sempre con lealtà e convinzione alla coalizione di centro-sinistra autonomista negli ultimi 10 anni di governo della nostra comunità e continua a ritenere centrale questa aggregazione politica.
Trento, 8 maggio 2018
I numerosi risultati ottenuti in questi anni sono il frutto anche del nostro senso di responsabilità e delle nostre capacità e quanto di buono è stato fatto va rivendicato con forza e fatto conoscere meglio. Alla principale forza politica della coalizione non può sicuramente non essere riconosciuto un ruolo di primo piano nei successi ottenuti.
Bisogna però anche riconoscere che quanto sta accadendo negli ultimi anni di questa legislatura, segnata da profondi sconvolgimenti sociali in tutto il pianeta, non ha lasciato immune il nostro territorio. Nell’epoca della globalizzazione e di internet non esistono zone franche e le questioni sociali segnano tutti. Di fronte a questi sconvolgimenti, tutte le forze di governo europee, a livello nazionale e locale, sono chiamate ad una nuova riflessione.
I risultati delle elezioni nazionali del 4 marzo ci hanno dato un potente segnale in questo senso. Un parte crescente della popolazione rischia di non vedere più, nella coalizione di centro-sinistra autonomista, l’insieme di forze in grado di rispondere ai loro bisogni. Dobbiamo perciò comprendere in che modo possiamo riconquistare la fiducia di coloro che in quest’ultima fase politica non ci hanno scelti o hanno preferito non recarsi alle urne.
Per fare questo non vogliamo modificare i nostri riferimenti valoriali, né inseguire le sirene di forze populiste che ci trascinerebbero verso soluzioni inefficaci per affrontare i problemi reali. Dobbiamo piuttosto capire come sia stato possibile che forze politiche autenticamente popolari e autonomiste come la nostra non siano riuscite a presentarsi come capaci di interpretare il fermento che anima la società. La nostra azione di governo, pur avendo conservato al Trentino una situazione economica di sostanziale tenuta e benessere (gli ultimi indicatori economici e sociali disegnano addirittura un percorso in crescita), non è stata però sufficiente a conquistare il consenso della comunità trentina nel passaggio elettorale nazionale.
Dobbiamo recuperare al più presto la capacità di fare politica parlando a tutti i gruppi sociali. Lo dobbiamo fare rinnovando il patto con la Comunità trentina e ridefinendo il perimetro e le modalità di azione politica della coalizione. Senza rinunciare a spiegare meglio il buono che è stato fatto, ma individuando al contempo le opportunità di miglioramento, identificando i temi che possiamo aver trascurato o rispetto ai quali la nostra azione non è stata efficace come speravamo.
Per esempio, dobbiamo lanciare il tema di una innovazione profonda e complessiva della Pubblica Amministrazione, che valorizzi le competenze del personale e abbia il coraggio di affrontare i nodi che non sono ancora risolti: accesso semplificato per cittadini e imprese, reali politiche di decentramento che riducano la distanza tra città e valli, modernizzazione del sistema, che diminuisca il rischio di burocratizzazione a vantaggio di un protagonismo della società e degli individui.
Dobbiamo saper essere vicini ai cittadini quando ci chiedono protezione sociale e senso della comunità e non essere percepiti come distanti dai problemi reali.
Per tutte queste ragioni è necessario metterci in discussione come coalizione. Per allargare il nostro perimetro a quelle forze della società e della politica che vogliano, insieme a noi, condividere una proposta di futuro.
Se cerchiamo di leggere un contesto trentino che muta rapidamente e che ha dato segnali di discontinuità, crediamo che leadership e contenuti non possano essere confermati per inerzia, ma piuttosto che debbano essere verificati parallelamente all’azione di apertura e allargamento e solo dopo queste attente verifiche vadano prese le decisioni da proporre per il nuovo patto con la Comunità.
Diamo quindi mandato al Segretario e al gruppo dirigente del Partito Democratico del Trentino di agire in questo senso, di dare ulteriore impulso al tavolo che deve trattare i contenuti e di riferire all’Assemblea sugli ulteriori futuri sviluppi di questa azione.