Filippi chiude: «No al governo con i 5 Stelle»

Mentre a Roma si chiude «positivamente» il mandato del presidente della Camera Roberto Fico e il dialogo M5S-Pd per fare un governo è avviato, in Trentino l'ipotesi di un'alleanza con i pentastellati divide lo stesso fronte renziano.
C. Bert, "Trentino", 27 aprile 2018

 

Se ex parlamentari come Giorgio Tonini e Gigi Olivieri (Trentino di ieri) aprono al confronto, chiude invece Elisa Filippi, volto dei renziani in Trentino e unica rappresentante del Pd provinciale nella direzione nazionale del partito (a cui è invitato anche il segretario Giuliano Muzio) che il 3 maggio deciderà sull'intesa. «Penso che la serietà con la quale è corretto rispondere all'invito del Presidente Mattarella sia pari al rispetto che dobbiamo alle nostre idee e ai nostri valori che possono essere momentaneamente minoritari in parlamento, ma che non per questo meritano di essere traditi», ha scritto sul suo profilo Facebook. «Dopo 50 giorni non registro novità politiche. Quello che registro è che tra M5S e Lega non si è consumata una rottura su un elemento programmatico, su un tema politico, economico o sociale, ma sulla presenza di una persona, Berlusconi ».

Le condizioni per un'intesa di governo, incalza Filippi, «non ci sono»: «Sono gli stessi 5 Stelle nel loro documento a che parlano di divergenze sistemiche. Per dirne due: la collocazione dell'Italia in Europa, i vaccini, il rispetto dei conti pubblici... Non è che se non va una trattativa per settimane, uno si volta dall'altra ed è uguale. Dobbiamo rispetto alle nostre idee e ai nostri valori». E comunque, conclude Filippi, «i numeri per il sì all'accordo non ci sono né in direzione né in parlamento».Si schiera invece per la trattativa Elisabetta Bozzarelli: «Penso che non bisogna dire no a priori ma vedere quanto i 5 Stelle fanno sul serio. Bisogna approfondire senza preconcetti. Se il nostro 18 per cento gli elettori ce l'hanno dato per fare del bene all'Italia, se questo è - come credo - l'obiettivo e ormai è tramontata l'ipotesi di un'alleanza M5S-Lega, siccome siamo in un sistema proporzionale occorre sondare se ci sono margini di intesa su un programma». Sulla linea del dialogo anche il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti: «Sono contrario alle barricate, io dico andiamo a vedere. Abbiamo già visto cos'è stato l'Aventino sotto il Fascismo».