Alessandro Olivi ha incontrato Geremia Gios e non solo per parlare di una primavera precocemente calda. Interrogato in proposito, il vicepresidente della Provincia non si tira indietro. «Non è da oggi che sostengo l’utilità di aprire un confronto franco con il movimentismo civico. L’ultima cosa che il centrosinistra deve fare è dare l’impressione che dalla nostra parte ci sia l’establishment e fuori le forze anti-establishment. Ho fatto il sindaco per anni. So di cosa parlo».T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 26 aprile 2018
L’incontro, a pranzo di due giorni fa, ha subito agitato l’area civico-centrista che sta cercando di costituire un quarto polo (dopo centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 Stelle) che solo in seconda battuta valuterebbe possibili alleanze, ad oggi più probabili con il centrodestra. Le interpretazioni ovviamente si sprecano e suggeriscono anche l’idea di un Pd in cerca di un’alternativa popolare al Patt, qualora lo strappo minacciato dalle Stelle alpine si concretizzasse.
Olivi dà una lettura meno drammatica. «Conosco Gios da quando entrambi eravamo sindaci. Politicamente, il nostro incontro serviva solamente a far presente che il centrosinistra non è una monade chiusa in se stessa e sorda alle istanze che vengono dai territori e dalle liste civiche ne sono espressione. È come coalizione che abbiamo deciso di verificare le possibili convergenze e lo stiamo facendo. Personalmente poi, rivendico di aver detto in tempi non sospetti che il Pd non poteva lasciare ad altri l’esclusiva di questo dialogo per il semplice fatto che siamo e siamo nati come una forza inclusiva».
L’altro interlocutore naturale del centrosinistra è Francesco Valduga, che da molti mesi parla con tutti, ma non si impegna con nessuno, evitando — ippocastani a parte — qualsiasi uscita pubblica.
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