Muzio al Patt: «Tutti al tavolo con serietà, senza piani B»

Il segretario del Pd Giuliano Muzio pesa le parole: «Mi aspetto che tutti stiano al tavolo negoziale con serietà e umiltà, il che significa non giocare su altri tavoli, sgombrare il campo. Ognuno deve fare uno sforzo di venirsi incontro, il mio obiettivo e l'obiettivo del Pd è fare in modo che a ottobre vinca il centrosinistra autonomista». Il tavolo è quello a cui torneranno a sedersi, domani, i segretari del centrosinistra autonomista.
"Trentino", 26 aprile 2018

 

 

Dall'ultimo incontro, una settimana fa, erano usciti con un obiettivo: risolvere, entro 20 al massimo 30 giorni, il nodo del candidato presidente alle elezioni provinciali di ottobre. Dev'essere l'attuale governatore Ugo Rossi, come rivendica il suo partito, il Patt? O può essere qualcun altro, come ipotizzano Pd e Upt, anche alla luce della batosta elettorale rimediata dalla coalizione alle politiche del 4 marzo? Il tema della leadership sarà al centro del vertice di domani, insieme a quello dell'allargamento della coalizione ai civici e a sinistra. E tutto lascia credere che proprio sul candidato presidente si giocherà la tenuta della maggioranza. Perché il Patt non lo ha mai detto negli incontri ufficiali, ma è stato lo stesso governatore Ugo Rossi, pubblicamente, che gli autonomisti sono pronti a «cambiare schema» mandando in frantumi l'alleanza di governo. Verità o bluff per alzare la posta e ottenere la riconferma del presidente?

La possibilità che il Patt possa fare corsa da solo è ritenuta da molti inverosimile. Meno inverosimile l'opzione Carlo Daldoss, l'assessore ex tecnico considerato «il piano B» del Patt in caso di bocciatura di Rossi da parte degli alleati, un nome che potrebbe non essere così indigesto all'Upt. I Verdi con Marco Boato si sono già espressi per cambiare leader. Dentro Pd e Upt si confrontano posizioni diverse, chi pensa che con l'attuale governatore si va alla sconfitta, e chi invece più pragmaticamente ritiene che cambiare adesso possa solo indebolire la coalizione, anche perché non si vedono nomi alternativi su cui tutti potrebbero convergere: un punto questo a favore della riconferma di Rossi ad ottobre.