Il giorno dopo il taglio degli alberi di viale Trento al rumore delle motoseghe e alle voci di protesta si contrappongono il vuoto lasciato dai 38 ippocastani eliminati e i messaggi spuntati sui ceppi che segnano il percorso della ciclabile: "Morto peché sano", "Valduga non sei il nostro sindaco", "Cento anni per crescere un minuto per cadere"...G. Rudari, "Trentino", 24 aprile 2018
L'amministrazione comunale è decisa a portare a compimento il suo progetto (abbattimento degli alberi rimasti e ripiantumazione con «ancora con più verde di prima e con il parco Tobia» come assicura il sindaco Francesco Valduga) mentre il Comitato viale Trento promette nuove iniziative in difesa dei sette alberi rimasti che erano stati occupati sui rami dagli "antagonisti".
Un braccio di ferro che potrebbe portare a nuove tensioni in vista anche del prossimo intervento delle motoseghe. A cercare di stemperare le tensioni arriva la proposta di Carlo Fait a nome del circolo roveretano del Pd: «Il progetto non solo non è stato compreso e percepito solo come abbattimento di alberature storiche ma è diventato il motivo per ribadire un tema ormai ricorrente in politica quello dell'incomunicabilità con le istituzioni considerate sorde ad ogni desiderio di attenzione della cittadinanza. Allora forse arrivati a questo punto vale la pena fermarsi. Le prove di forza a nulla servono... I cittadini vogliono un viale Trento alberato con tanta ombra dove poter trascorrere il loro tempo libero e passeggiare tranquillamente, ripristinando quella funzione socializzante che ha sempre avuto».
Ed ecco allora la proposta a Valduga: alberi in doppio filare, sfalsati tra loro, per garantire una continuità ambientale e un'ombreggiatura adeguata alla socializzazione delle persone; sostituzione con alberi già sufficientemente grandi da garantire un'ombreggiatura fin da subito. Infine il Pd - scrive il segretario Fait - chiede di accelerare i lavori per garantire ai cittadini già dalla prossima estate un viale alberato e fresco».
Sulle polemiche per il taglio il sindaco Valduga oltre a ricordare «che il progetto prende le mosse dalla richiesta della circoscrizione» sottolinea come una perizia della Fondazione Mach già parecchi anni fa indicava il grave stato di salute di alcuni alberi ormai compromessi mentre gli altri, anche se non a rischio andavano incontro ad un processo degenerativo come le altre piante. «In queste condizioni non potevamo far crescere gli alberi con i rami cavi così come per un rifacimento omogeneo di un viale che vogliamo bello e funzionale non si poteva non pensare ad un intervento complessivo di miglioramento» puntualizza il sindaco. Quanto alla proposta del Pd «non ho mai detto di essere contrario al doppio filare se ci sono le condizioni sia per la convivenza tra gli alberi che per la sicurezza di bici/pedoni/auto. Siamo disponibili a valutare con una variante in corso d'opera la possibilità di mimare o aggiungere il doppio filare». Sì anche alla possibilità di piantare alberi più grandi possibile «per garantire l'effetto ombra compatibilmente però con la loro crescita armonica» conclude Valduga.«Non ci vengano a dire che le piante erano tutte da tagliare se non 3 o 4 come stabilito dalla perizia di Corzetto. C'è chi di proposito ha voluto far girare le foto dei tronchi cavi spacciandoli come quelli di tutti gli alberi tagliati. Non è assolutamente così - tuona Ornella Guerra del Comitato viale Trento - Qui è stato commesso un danno ambientale e un danno erariale. La nostra protesta non finisce...»
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