Non c'è solo il concerto di Bob Sinclar sul ghiacciaio del Presena, 3 mila 500 persone a rappare in quota. Non ci sono solo i raduni di quad all'ombra delle Pale di San Martino. Quando si parla di uso della montagna e del limite per gli eventi in ambienti fragili, nel mirino finiscono anche i trentinissimi Bastard Sons of Dioniso, orgoglio musicale nostrano, che hanno appena girato il loro nuovo video a Cima Tosa, dove sono arrivati in elicottero.
C. Bert, "Trentino", 12 aprile 2018
Il dibattito è approdato in consiglio provinciale dove è stata approvata la mozione di Donata Borgonovo Re (Pd) che chiede di aprire un confronto con Comuni, Fondazione Unesco e ambientalisti per arrivare a linee condivise sulle attività incompatibili con la montagna e monitorare gli utilizzi di dubbia sostenibilità effettuando con rigore i controlli. «L'ambiente è un patrimonio dell'umanità, non solo delle comunità locali», insiste la consigliera. «Abbiamo visto i Bastard suonare una bellissima canzone, calati dall'elicottero su Cima Tosa», ha detto Borgonovo Re, «i Bastard sono nossa zent», sorride la consigliera, che però si chiede: «E se domani iniziasse la fila di produttori musicali che chiedono di registrare sul ghiacciaio? Il Parco Adamello Brenta - lamenta - non ne sapeva nulla, il volo si presume sia stato autorizzato dagli uffici provinciali». «Non si tratta di demonizzare singoli eventi, che possono essere in sè affascinanti, ma possono diventare una breccia per altri x eventi».
Borgonovo Re aveva presentato la mozione «Verso una montagna da bere?» all'indomani dell'evento con il rapper milanese Bob Sinclair sullo Spinale, ricordando che sempre sul Presena, un anno fa, era stato festeggiato il primo stadio dello skialp in quota con tanto di tribune per assistere al cambio delle pelli. Una ferita pesante, secondo la consigliera, per la natura e i suoi equilibri, già messi in difficoltà dal cambiamento climatico che sta riducendo i ghiacciai. In aula ha risposto ieri l'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi, che pure non ha risparmiato una stoccata al collega Dallapiccola (turismo) assente: «Non è con imposizioni e regolamenti che si ottengono risultati ma creando una cultura dell'ambiente».
Gilmozzi ha dato parere positivo alla mozione di Borgonovo: «Va fatta una riflessione sui tipi di attività in montagna per continuare sulla strada del turismo sostenibile». «La gara di quad era quasi totalmente in Veneto», ha ricordato, e sulla discoteca in quota ha obiettato che «un'area così delicata va preservata». Per Rodolfo Borga (Civica) «certe manifestazioni, come i concerti dei rapper milanesi in quota, che messaggio danno della montagna? Chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe dare un esempio e avere una concezione precisa della montagna e non autorizzare certi eventi che non hanno nulla a che fare con la nostra cultura». Per Graziano Lozzer (Patt) «trovare un equilibrio è difficile. Facciamo decidere a chi vive in montagna quali sono gli eventi che vanno bene». Tasto su cui ha insistito Walter Kaswalder: «Basta fondazioni Unesco, ambientalisti, Sat e soloni universitari - ha esordito - stiano a casa loro, le decisioni spettano ai Comuni e alle Asuc, che la montagna l'hanno conservata fino a oggi». «A me i Suoni delle Dolomiti danno fastidio, ma tutti condannano se una volta il concerto lo fa un dj». Con digressione sul motocross: «Mi ha salvato dalla droga...». Borgonovo obietta che «I Suoni delle Dolomiti portano in quota persone che camminano, e che non sono le 3 mila dello Spinale nella stessa giornata. Quanti bicchieri di plastica sono stati usati? E quanti Toy Toy?». Per Walter Viola (Patt) «il concetto di limite non è dato una volta per sempre ma è legato al contesto. Giusto preservare la montagna che abbiamo ricevuto, ma non ci è stata data per tenerla sotto una campana di vetro».