La notizia era nell’aria. Alimentata da voci e da indiscrezioni lasciate a metà. Ma anche da qualche mezza «ammissione» della diretta interessata rivolta a chi, nel partito, le chiedeva spiegazioni. Ora, però, la decisione sembra essere presa: Donata Borgonovo Re, consigliera provinciale del Pd e presidente del partito, non si candiderà alle elezioni provinciali del prossimo ottobre. La comunicazione — questa volta ufficiale — è arrivata nella riunione del consiglio di facoltà di Giurisprudenza convocato la scorsa settimana.M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 16 marzo 2018
Borgonovo Re, docente aggregato di Istituzioni di diritto pubblico in aspettativa per mandato politico, ha partecipato all’incontro e ha confermato il suo rientro in ateneo in autunno, all’inizio del nuovo anno accademico. Precisando, per evitare speculazioni, che la sua intenzione di tornare al lavoro era maturata prima dell’appuntamento elettorale di domenica 4 marzo. «Avevo già parlato della mia decisione di non ricandidarmi con il segretario Italo Gilmozzi e con Michele Nicoletti prima delle elezioni Politiche» conferma Borgonovo Re. Che sottolinea: «Dopo quel passaggio, avevo comunque necessità di rivolgermi anche al consiglio di facoltà, visto che si stava definendo la programmazione per il prossimo anno accademico. Per arrivare in tempo, ho comunicato la mia decisione di tornare al lavoro». Una scelta — precisa la consigliera — «personale e professionale», che però lascia aperta la porta all’impegno politico. «Il mio ruolo di presidente del partito — assicura infatti Borgonovo Re — lo onorerò fino in fondo, fino a quando non si prenderanno decisioni diverse».
Ma in un momento di difficoltà del Pd e dell’intera coalizione di centrosinistra autonomista, c’è chi ha già manifestato qualche preoccupazione per l’assenza della presidente alla sfida di ottobre: «perdere», al voto, una figura importante e in grado di garantire un bacino di proferenze rilevante non è infatti cosa di poco conto.
E intanto questa sera l’assemblea del Pd (preceduta dal coordinamento) dovrà riprendere le fila del discorso interrotto la scorsa settimana, per capire come muoversi in vista delle Provinciali. Sul piatto, ancora, le dimissioni del segretario Gilmozzi, così come l’ipotesi di costituire un quadrumvirato (composto da Borgonovo Re, Alessio Manica, Alessandro Olivi e Giorgio Tonini) che possa definire a breve una road map per il futuro e che possa dialogare con l’Upt e con il resto della coalizione. Gilmozzi, durante la settimana, ha continuato a insistere sulla sua posizione. «Indietro non torno» ha spiegato a tutti. Ma non è escluso che, visto il «tiepido» gradimento espresso dal partito all’idea del quadrumvirato e le indicazioni arrivate da Roma (con la richiesta di evitare congressi), l’assemblea chieda all’assessore comunale di proseguire. Almeno fino alle Provinciali.
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Partito Democratico del Trentino