Mette in cima all’agenda politica i nodi del lavoro («Servono incentivi alle imprese per favorire l’assunzione e l’introduzione del salario minimo») e dell’Autonomia («Dobbiamo accompagnare i processi delle altre regioni»). Ma per Mariachiara Franzoia, candidata del centrosinistra autonomista sul collegio alla Camera di Trento, il voto del 4 marzo segnerà soprattutto una scelta: quella sull’Europa. «Su questo — dice Franzoia — noi siamo sempre stati chiari, mentre il centrodestra lascia sempre un minimo di incertezza».
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 24 febbraio 2018
La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli. Girando per il territorio, quali sono state le sollecitazioni che ha raccolto?
«Devo dire che parlando con i cittadini, la prima reazione è quella di delusione e rabbia per una politica troppo gridata. Ma se si riesce a raccoglierne lo sfogo e a riportarli alla razionalità, poi i cittadini riconoscono l’impegno e la complessità delle cose».
Partiamo da un tema che, soprattutto in città, è da sempre al centro dell’attenzione: la sicurezza. Quali sono le soluzioni da attuare?
«La sicurezza, così come l’immigrazione e la politica sociale, è un tema che sento mio, perché fa parte delle mie competenze da assessora. Ma le amministrazioni non hanno tutti gli strumenti per risolvere il problema: ci sono misure, in particolare legate alle leggi, che si possono cambiare solo a Roma. È evidente che questa è una questione che va affrontata su più livelli, senza lasciare i sindaci da soli. Servono, dunque, strumenti per garantire la certezza della pena, evitando il carcere per il carcere e promuovendo una politica di rieducazione sul territorio. E serve un’accoglienza basata su regole precise».
Ha parlato di accoglienza. Sull’immigrazione si è giocata gran parte della campagna elettorale.
«Ricordiamo un dato fondamentale: in Trentino gli immigrati sono soprattutto donne ucraine cristiane. Detto questo, per quanto riguarda l’immigrazione, sono in linea con il lavoro di Minniti. Obiettivo: poter verificare prima della partenza gli effettivi status degli immigrati. Ma non dimentichiamo che chi arriva in Italia non lo fa per rimanere qui, ma per andare in Europa. Per questo le votazioni del 4 marzo segneranno una scelta: il sì o no all’Europa. Su questo noi siamo sempre stati chiari, mentre il centrodestra no».
Lavoro: quali sono le misure da promuovere?
«Le istituzioni non producono lavoro, ma il governo deve facilitare le imprese ad assumere. In che modo? Prevedendo incentivi alle imprese che, per essere più competitive, rinnovano il loro sistema produttivo, investendo anche in sostenibilità ambientale. Ma anche agendo sulla formazione, sia dei giovani, favorendo l’alternanza scuola-lavoro, sia permanente. E introducendo il salario minimo per garantire dignità del lavoro, evitare sfruttamento e povertà. Questo va di pari passo con il reddito di inclusione, che va valorizzato».
Come va tutelata l’Autonomia trentina?
«In questo periodo stiamo assistendo a un nuovo impulso. In questo quadro, l’Autonomia è una responsabilità. Parlare di “difesa” dell’Autonomia mi sembra forte: dobbiamo valorizzarla ulteriormente, cercando di spuntare nuove competenze. Ma è necessario anche farla conoscere e accompagnare le altre regioni in un percorso verso una maggiore autonomia. Più autogoverno c’è nelle altre regioni, meglio andrà l’Italia».
Il Trentino è un traino anche nel settore del turismo.
«Certo. In questo senso, parlando da candidata di un collegio che comprende capoluogo e valli, dico che non possiamo più permetterci, nel settore del turismo, un conflitto città-valli: devono dialogare. E si deve alzare l’asticella, seguendo il trend di un turismo sempre più esigente, di qualità. E sostenibile».