Mariachiara Franzoia, 38 anni, parte dal Comune di Trento (dove è assessora) per mettere d'accordo centro e periferie. Ma anche laici e cattolici.
A. Selva, "Trentino", 26 febbraio 2018
Franzoia, lei è candidata a Trento per la Camera. Proprio il posto che voleva il vice presidente Olivi. Come c'è riuscita? Io credo che questa vicenda sia stata un po' esagerata dai giornalisti. Certo Trento è un collegio molto importante e c'è stata ampia discussione all'interno del partito, con un comitato al lavoro.
Alla fine il collegio è stato suo. È perché è una donna? È perché ha messo d'accordo tutti? Tutto il partito era pronto a sostenere Alessandro Olivi dentro questo collegio, ma anche altrove. C'è stata poi una scelta personale che abbiamo rispettato ed è uscito il mio nome, anche vista l'esperienza amministrativa che ho maturato negli ultimi dodici anni, prima in consiglio comunale e poi in giunta.
Allora partiamo proprio dal Comune di Trento. Che cosa risponde a chi pensa che in Trentino ci sia troppa attenzione al capoluogo? Questo probabilmente è stato vero fino a qualche decennio fa, ma in questi anni abbiamo assistito a un grande investimento nelle nostre valli. Lo dico con cognizione di causa visto che per motivi anche familiari frequento e conosco bene le valli di Non e Sole. Credo che creare contrapposizioni tra centro e valli non vada bene, ma debbano essere l'uno al servizio delle altre e vice versa. Solo in questo modo si può raggiungere la dimensione che il Trentino deve avere per guardare lontano.
C'è anche chi sostiene che Trento sia una città immobile e che vive di rendita sugli investimenti e sulle scelte del passato.Questa effettivamente è una critica che ci viene mossa. Sicuramente le risorse per gli investimenti che c'erano fino a qualche anno fa non erano nemmeno paragonabili a quelle che abbiamo oggi. Meno male ci sono stati gli investimenti del passato. Oggi non ci sono le stesse risorse, la società si è complicata e si è complicato anche il mondo dentro le istituzioni: troppa burocrazia. Senza contare le tante energie che in questi anni sono state spese per tenere assieme una società tanto frammentata.
Lei è una donna e anche una madre. Nel suo collegio ci sono altre due candiate madri. Una è pure nonna. Come si concilia la politica e la famiglia? Al di là della politica, la conciliazione oggi è il lavoro delle donne, ma anche degli uomini. Quello che succederà dopo il 4 marzo lo vedremo, comunque farò come ho fatto in questi anni, cioè mi affiderò alla rete familiare.
Insomma, scenderanno in campo i nonni? Certo, i preziosissimi nonni.
Quanto è importante per lei il fatto di essere cattolica? Il fatto di mettersi a disposizione della comunità è nel dna dei cristiani e dei cattolici. Si tratta di una presenza trasversale all'interno della politica.
Chi a sinistra accusa il Pd di essersi spostato troppo a destra, pensa a posizioni come la sua, che viene dalla Margherita.Io non credo che il Pd si sia spostato a destra, io penso che il Pd fin dalla nascita abbia avuto l'importante intuizione storica di riunire più culture: c'era la volontà di fare una grande sintesi per parlare all'intero paese con due grandi culture, quella più di sinistra e quella cristiano cattolico popolare. Mi sembra che negli anni questa cosa abbia dato i suoi frutti.
Lei di professione cosa fa?Sono giornalista pubblicista.
Però a 34 anni era già assessora comunale e a 38 vuole fare la parlamentare. Sembra il percorso di una politica di professione, o no? La politica per me è servizio e ho sempre detto che dedicherò una parte della mia vita a questo servizio, non tutta. Ma se con "politica di professione" si intende un'attività svolta in maniera competente a cui si dedica tempo ed energia, allora sì: credo in questa politica.
Si era parlato di lei come sindaco di Trento. Le faceva piacere?L'ho letto anch'io sui giornali. Mi ha fatto piacere, ma la città di Trento ha un sindaco fino al 2020. Mi è stato chiesto invece di mettere a fattor comune l'esperienza amministrativa maturata nei settori sociali, che sono cruciali in questa elezione.
Perché gli elettori dovrebbero votare per lei?Io ci metto la faccia e tutto l'impegno, ma gli elettori più che per me devono votare per il centro sinistra autonomista: questa squadra che con credibilità e un programma serio vuole fare del bene per il nostro paese e consolidare quanto ha fatto questo governo.