Le tre principali candidate al collegio della Camera del capoluogo si sono incontrate per la prima volta tutte assieme, ieri, al forum organizzato nella redazione del nostro giornale. Le tre donne sono legate per origini e per interessi alla Valle di Non: ecco allora che con Mariachiara Franzoia (Pd), Giulia Zanotelli (Lega Nord) e Carmen Martini (Cinquestelle) la conversazione è partita dai problemi della città per approdare alle valli.G. Tessari, "Trentino", 16 febbraio 2018
Le candidate (tutte già mamme con Martini anche nonna) durante il forum moderato dal vicedirettore del Trentino Paolo Mantovan hanno espresso idee non certo speculari ma nemmeno troppo dissonanti. Accomunate da una medesima sensibilità femminile.
Quote di genere da un lato, dall'altro la ricerca consapevole di candidati che siano delle donne. Servono passi ulteriori per la rappresentanza femminile in politica?
ZANOTELLI. La Lega è sempre stata contraria alle quote di genere. Ritengo che una persona valga indipendentemente dal genere e che la scelta di candidare delle donne nel nostro partito sia sempre stata fatta. Già alle scorse provinciali eravamo tantissime in lista: se davvero si vuole valorizzare la figura femminile perché non si è intervenuto per favorirne la presenza negli enti locali? Quella provinciale è una legge per poche fatta passare per un provvedimento per tante.
FRANZOIA. La politica è davvero rappresentativa se "rappresenta" quello che è davvero la società. Questo vale per i generi, per le categorie, per i settori. Le quote fine a se stesse non credo piacciano a nessuna donna. E' anche vero che c'è ancora una mancanza del genere femminile dentro la politica. Le motivazioni sono tante, tra cui il fatto che la politica ha dei tempi maschili. Alle quote deve essere affiancato dell'altro: penso alla formazione, per esempio. Posso dire che per quanto mi riguarda preferirei essere giudicata per il merito che non per il fatto di essere una donna».
MARTINI. Noi del M5s abbiamo sempre criticato le quote di genere: non garantiscono né la democrazia né la meritocrazia. Il Movimento ha un'altissima percentuale di deputate e di senatrici. In Sicilia, nelle ultime elezioni abbiamo eletto il 50 per cento di donne. Il vero approccio che noi vogliamo seguire per fare la nostra politica è di andare in mezzo alla gente: troppa politica ha scordato i cittadini e rimane rinchiusa dentro i palazzi. Le nostre sindache Raggi e Appendino sono esempi importanti e non certo "figlie" della quote rosa.
Il vostro collegio: è molto ampio ma la parte più grande, anche dal punto di vista del numero degli elettori, è il capoluogo. Quali le priorità per Trento?
ZANOTELLI. La questione più evidente è quella della sicurezza: servono pene più severe per chi spaccia droga nei parchi e nel centro. Al Tridente e al Magnete è molto sentito il problema della prostituzione in strada. Nel programma della Lega c'è la volontà di aumentare la dotazione di uomini e mezzi delle forze dell'ordine. Servono più risorse per la prevenzione della criminalità e una gestione diversa dei profughi».
MARTINI. Vi è un problema di sicurezza percepita, un malessere delle persone che si sentono minacciate nel quotidiano, non va sottovalutato. Il M5s è contrario ai tagli lineari di risorse e di mezzi per le forze dell'ordine. Il ritardo di nuove assunzioni in questo comparto per noi è stato un errore».
FRANZOIA. La sensazione di insicurezza è sia reale che percepita, nessuno lo nega. Mi corre l'obbligo di distinguere su quanto possono fare le amministrazioni comunali e quanto spetta allo Stato. Bene dire più mezzi al Comune ma la repressione è compito della polizia di Stato. La polizia municipale, e questo va fatto in sede romana, deve avere una riforma per quanto riguarda la formazione».
Il punto principale del vostro impegno romano, se elette?
ZANOTELLI. Lavorare per ridurre una tassazione folla che sta stritolando le medio-piccole imprese ed abolizione della legge Fornero. Attenzione a famiglie e giovani».
MARTINI. Abolizione dei privilegi dei politici e per farlo non servono chissà quali leggi ma basta un semplice regolamento parlamentare: riducendo le indennità, per essere davvero credibili.
FRANZOIA. Per me occorre investire sul lavoro che è la madre di tutte le disuguaglianze».
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