La scelta di presentare la lista partendo dalla Val di Non: "Ha saputo crescere puntando su Autonomia e integrazione". Sul proporzionale in campo anche il consigliere comunale di Trento Paolo Serra, l'ex consigliere di Bolzano Mauro de Pascalis e la cosigliera di Bronzolo Aneta Ngucaj.
G. Eccher, "Trentino", 11 febbraio 2018
In cauda venenum. Il veleno è nella coda, e ieri mattina Segno in val di Non, dove il Pd ha scelto di presentare i propri candidati sul proporzionale alle politiche del 4 marzo, si è materializzato nella domanda di un consigliere comunale di Predaia (Angelo Potì, minoranza) che ha chiesto: come ha fatto il Partito Democratico a perdere, almeno stando ai sondaggi, il 20% dei voti conquistati tre anni fa alle Europee? «I sondaggi sono come il profumo, si annusano ma non si bevono», è stata la risposta del segretario provinciale Dem Italo Gilmozzi, presente ieri a Segno con il capogruppo provinciale Alessio Manica, alla presentazione della lista Pd per il listino proporzione alla Camera.
In sala, tra gli altri, anche il senatore Giorgio Tonini (che non si ricandida), l'ex parlamentare Alberto Robol, l'avvocato Paolo Mirandola, membro dell'assemblea nazionale del partito, il sindaco di Trento Alessandro Andrettta e l'assessore Andrea Robol, la prima cittadina di San Michele Clelia Sandri, il vice sindaco di Egna Alex Pocher , la vicepresidente della Comunità valle di Non Carmen Noldin e il presidente del consiglio comunale di Cles Luciano Bresadola.
A fare gli onori di casa Ezio Trentini, entusiastico e coinvolgente (anche a scapito dell'età ... ) segretario del Circolo Pd noneso che ha voluto fortemente ospitare in valle l'avvio della campagna elettorale dei Democratici per il proporzionale. «Siamo in un luogo magico, costruito a ricordo di un noneso che tre secoli fa ha 'conquistato' l'America non con le armi ma con la forza della fede e dell'intelligenza», ha esordito Trentini spiegando il perché della scelta della sala dedicata a padre Eusebio Chini, missionario, geografo ed esploratore di Segno tra Arizona e Sonora (Messico) , dove è veneratissimo. In realtà anche quella di ieri per il Pd è stata una scommessa perché alla fine a Segno si sono ritrovate, una volta tanto senza distinguo, le varie anime del partito « a dimostrazione - ha sottolineato il segretario noneso - che noi discutiamo molto ma nei momenti importanti ci siamo tutti a fare il tifo per i nostri candidati della lista proporzionale, in particolare per Elisa Filippi».
Filippi, 35 anni, volto dei renziani in Trentino, è stata molto sponsorizzata proprio dalla val di Non per una candidatura sul collegio di Trento. Alla fine il partito ha deciso di puntare su un'altra donna, l'assessora comunale a Trento Mariachiara Franzoia, ma Filippi si è comunque conquistata un posto prestigioso, la guida della lista del partito alla Camera, con cui si giocherà le chance di entrare in parlamento. Non sarà impresa facile perché per raggiungere l'obiettivo la coalizione del centrosinistra autonomista dovrà complessivamente superare il 50% dei voti. Per qualcuno un'impresa, che potrebbe voler dire per i Dem rinunciare a un deputato sui 5 che saranno complessivamente eletti a livello regionale sul proporzionale. Con la capolista in sala c'erano l'altro candidato dem del Trentino nel proporzionale, il consigliere comunale di Trento Paolo Serra, e l'altoatesina (di origine albanese) Aneta Ngucaj. Assente (per malattia) l'altro candidato di Bolzano, Mauro De Pascalis. Aneta Ngucaj è stata la prima a presentarsi: 49 anni ancora da compiere, 2 figli, ristoratrice e consigliera comunale a Bronzolo, da 26 anni abita in Alto Adige e da 24 a Bronzolo dove vive. Impegnata nel sociale, è presidente di una cooperativa e fa parte del consorzio provinciale di categoria.E' stato quindi il turno di Paolo Serra 60 anni, due figli, capogruppo Pd nel consiglio comunale a Trento, da poco pensionato. «Mi candido per sostenere la governabilità e contribuire a far sì che il mio Paese continui a crescere», ha spiegato. L'obiettivo della sua politica lo ha riassunto citando una farse di don Milani: «Non c'è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali».La più attesa era ovviamente Elisa Filippi che ha spiegato la scelta di far partire la campagna elettorale dalla valle di Non, «una valle che ha saputo costruire un importante sviluppo economico facendo valere gli strumenti dell'autonomia e dell'integrazione». «L'Italia è tornata in piedi grazie al Pd dopo la fallimentare esperienza del centrodestra, dobbiamo ora consolidare il futuro con proposte credibili e progetti certi per non far perdere l'occasione all'Italia che cresce», ha detto citando il clima pesante che si respirava cinque anni fa alla vigilia del voto politico. Alla presentazione di ieri c'è stato spazio anche per i due candidati dell'uninominale della coalizione di centrosinistra autonomista sul collegio di Trento che comprende anche la val di Non: oltre a Mariachiara Franzoia del Pd, al Senato corre per il secondo mandato Franco Panizza, segretario del Patt.