Platea gremita e interessata per la serata "Oltre le frontiere" organizzata mercoledì dal Circolo Pd Alta Rotaliana e Altopiano della Paganella. A confrontarsi nel dibattito, dedicato ai temi delle migrazioni e dell'accoglienza in Regione, tre oratori che per provenienza politica e background si differenziavano notevolmente: Luca Zeni, assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali, Andrea de Bertoldi, esponente di Fratelli d'Italia, e Raffaele Crocco, giornalista Rai e direttore dell'Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo.
"Trentino", 2 febbraio 2018
Le loro posizioni, su alcuni punti diametralmente opposte, non hanno comunque penalizzato un dibattito intenso e ricco di spunti volti a chiarire l'attuale situazione dell'accoglienza trentina.Partendo da diversi dati, Zeni, Crocco e de Bertoldi hanno spiegato chi e quanti sono i richiedenti protezione internazionale in Trentino, da dove vengono e perché, quanti diventano poi parte delle comunità ospitanti. Se da un lato Zeni e Crocco, forti dei dati forniti, hanno messo in luce quanto la presenza di richiedenti asilo sia molto meno impattante rispetto ad altri Paesi, de Bertoldi ha sottolineato come, al di là dei numeri, sia palpabile un crescente senso di insicurezza da parte dei cittadini.
A scaldare particolarmente il confronto sono stati costi e ricadute economiche dell'accoglienza: i fondi europei per i progetti sostengono, stando ai dati forniti dal Raffaele Crocco a cui ha fatto eco Zeni, anche parte del territorio, sul quale ricadono in quasi totalità sotto forma di affitti, spesa e posti di lavoro, e se per de Bertoldi sarebbe più utili investirli nel sostegno alle famiglie, è toccato all'assessore spiegare perché i fondi non possano essere destinati diversamente. Sulla gestione della Provincia l'approvazione è stata invece quasi unanime, anche se molte sono le criticità emerse, al fianco di qualche proposta: troncare la quota umanitaria sarebbe la migliore soluzione secondo il rappresentante di FdI, mentre considerare la questione da un punto di vista slegato dal solo ordine pubblico è stata la ricetta proposta da Crocco.
Fra le domande dalla platea in chiusura, a Zeni è toccata la patata bollente: arriveranno i profughi a Mezzolombardo? «Sì - ha risposto - ce ne sono già 11 e altri 9 verranno ospitati in zona Rupe non appena smaltite le lungaggini burocratiche».Soddisfatto Sacha De Carli, segretario del Circolo Pd e organizzatore: «L'intento era proporre un'informazione accessibile, aperta e consapevole - ha commentato - e direi che l'esito ha dimostrato che è possibile: visto l'afflusso sarebbe stato bello potersi confrontare anche con l'amministrazione di Mezzolombardo. È importante ascoltare ed ascoltarci: siamo al 50% esseri privati e al 50% esseri sociali, non possiamo disinteressarci di chi ci sta attorno». In linea con questo pensiero la proposta lanciata dalla platea da Silvano Bert: è alla ricerca di libri di storia e geografia per le lezioni di italiano ai giovani richiedenti asilo.