Dice di voler parlare solo della candidatura di Mariachiara Franzoia, ribadendo che «no, non le chiederò di dimettersi». Ma poi Alessandro Andreatta allarga la riflessione. E si mostra fiducioso in vista della sfida elettorale del 4 marzo. «Abbiamo una squadra forte» sottolinea il sindaco di Trento. Che concentra le sue attenzioni sull’assessora alle politiche sociali.M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 30 gennaio 2018
«La sua candidatura è un onore e un orgoglio anche per me» dice il primo cittadino. «Mariachiara — prosegue — rappresenta un mix perfetto tra rinnovamento ed esperienza. È una donna giovane, che però ha alle spalle dodici anni e mezzo di consiglio comunale. È molto appassionata, è competente e disponibile. Una grande costruttrice di relazioni». Andreatta poi spiega la sua scelta — contestata da alcuni partiti — di mantenerla in giunta nonostante la candidatura. «Rispetto alle elezioni provinciali — dice — nelle quali le dimissioni sono opportune perché tutti i candidati partono da zero, in questo caso la sua candidatura non mette in difficoltà nessuno, non svantaggia altri candidati, perché Franzoia rappresenta l’intera coalizione di centrosinistra autonomista».
E sulla squadra individuata osserva: «È un team ben assortito, composto da persone che possono garantire a Roma una pattuglia qualificata. Certo, c’è sempre qualcuno che avrebbe voluto esserci ma non è stato scelto o che avrebbe voluto un collegio e non l’ha avuto. Ma adesso sono fiducioso. Sono proiettato al 4 marzo: dobbiamo riuscire a garantire una rappresentanza all’altezza del nostro territorio e in grado di assumersi delle responsabilità per tutto il Paese».
Amaro, invece, il commento di Verdi e Socialisti, rappresentanti della lista «Insieme», esclusi dalla suddivisione delle candidature nonostante le continue sollecitazioni. «Da parte del ristretto circolo esclusivo (Pd, Patt e Upt) — si legge in una nota diffusa ieri da Marco Boato, Alessandro Pietracci, Claudio Fontanari e Maurizio Migliarini — si è preferito andare a cercare una candidatura femminile esterna alla coalizione pur di non riconoscere la presenza di una candidatura femminile proposta dalla lista Insieme (i riferimenti sono a Eleonora Stenico e a Lucia Coppola, ndr )». E aggiungono: «Prendiamo atto che il Pd, insieme al presidente Ugo Rossi, ha deciso di “asfaltare” una delle liste alleate». Una scelta «grave e pretestuosa», aggiungono Verdi e Psi. Che garantiscono impegno per la campagna elettorale «perché la nostra lealtà è fuori discussione», ma avvertono: «Non dimenticheremo l’arroganza di cui siamo stati vittime».
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