Centrosinistra batte centrodestra. Almeno nel trovare la quadra sulle candidature. Sull'uninominale a Trento Mariachiara Franzoia (Camera), Franco Panizza (Senato); a Rovereto Michele Nicoletti (Camera) e Tiziano Mellarini (Senato); in Valsugana Lorenzo Dellai (Camera) ed Eleonora Stenico (Senato). G. Tessari, "Trentino", 28 gennaio 2018
Centrosinistra batte centrodestra. Almeno nel trovare la quadra sulle candidature. All'appello mancava solo il Pd e dalla riunione del Nazareno dell'altra notte, inutile girarci attorno, è uscita chiara e forte la linea di Matteo Renzi: il segretario dei Dem voleva un collegio non proibitivo per il presidente del Consiglio d'Europa, Michele Nicoletti, che sarà così in lizza alla Camera a Rovereto. In città, dopo un braccio di ferro tra le correnti del partito correrà Mariachiara Franzoia, con il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi che proseguirà invece il proprio mandato in piazza Dante. E lui assicura (vedi a parte) di essere contento così e le versioni tra "non l'hanno voluto" ed il "mi sono fatto da parte" sono il sale del gossip politico che fa da contorno a questioni più serie.Il nome "nuovo" è quello dell'avvocato Eleonora Stenico, la consigliera di parità, espressione non strettamente di partito ma considerata di coalizione (casualmente o meno lanciata da queste colonne, in tempi non sospetti, dal governatore) che si cimenterà al Senato in Valsugana. Sul proporzionale alla fine c'è un'altra renziana doc, Elisa Filippi.
Ieri la pattuglia dei candidati del centrosinistra autonomista ha potuto beneficiare di un autenticatore di eccezione, il governatore Ugo Rossi, che ha validato tutti i nomi, eccetto quello di Lorenzo Dellai richiamato a Roma per definire la questione di Civica popolare, in leggero attrito con il Pd. Attorno ad un tavolone nella sede del Patt, in un clima da primo giorno di scuola, si sono trovati appunto i candidati "accompagnati" quasi per mano dai segretari dei propri partiti e, financo, dai rispettivi capigruppo. Assente Dellai e con l'eccezione di Michele Nicoletti e Franco Panizza, gli altri sono tutti debuttanti per la scena nazionale: Tiziano Mellarini che si candiderà al Senato di Rovereto. Dell'avvocato Stenico si è detto, come non è passata inosservata l'emozione della consigliera comunale Franzoia chiamata al salto triplo, Comune-Roma, senza passare dalla Provincia: «Una bella squadra, sono convinto che possiamo fare cappotto, sì vincere in tutti i collegi» ha detto Rossi, nell'offrire ai presenti un calice di vino frizzante e nello stringere la mano al proprio candidato-segretario, Franco Panizza.Già, nel frullatore della candidature, quello che per il centrodestra non si è ancora fermato, il Patt di Rossi non è mai entrato: Panizza è stato messo al Senato di Trento da settimane e non è mai stato nemmeno sfiorato dal dubbio di nessun partito. Le due stelle alpine, grazie all'accordo con i cugini della Svp hanno già seduta a Roma una parlamentare, quella che uscirà dal listino bloccato, ovvero Emanuela Rossini.
La partita su Trento e Rovereto, anche se il voto è nazionale e a quelle logiche è legato, parte con il centrosinistra autonomista in vantaggio: per storia, mentalità, amministrazione e via dicendo. Pare più incerta in Valsugana dove, indossato l'elmetto, si cimenterà il parlamentare Lorenzo Dellai che, una volta di più, ha dimostrato di non avere paura delle partite difficili.Tutto bene? No, resta il mal di pancia, bello forte, di Insieme (verdi e socialisti) che non hanno avuto un collegio e che, anche se lavoreranno per la coalizione, non lo faranno certo con urla di gioia. Basta? Sempre in tema di scontento tocca registrare quello di Lucia Maestri, in Provincia con il Pd. Sui social spiega di «essersi proposta per il suo collegio naturale, Trento, spinta da molte persone. Ma il Pd - dice - ha scelto diversamente».
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