La mappa parla chiaro: 2 profughi su 3 sono ospitati a Trento o Rovereto, poi ci sono un centinaio di richiedenti asilo in Alta Valsugana e tutti gli altri sono distribuiti sul territorio provinciale. Ma di fronte a 66 comuni trentini che in qualche misura si sono attivati sul fronte dell'accoglienza, ce ne sono altri 111 che ancora non ospitano nessuno, con l'intera comunità della Paganella che ancora è a quota zero.A. Selva, "Trentino", 23 gennaio 2018
Ecco la situazione, aggiornata al 31 dicembre scorso, quando i profughi erano 1.667, mentre preoccupa (come ha scritto ieri sul Trentino il vice direttore Paolo Mantovan) la qualità dell'accoglienza nelle grandi strutture, in particolare a Marco di Rovereto, dove sia padre Alex Zanotelli che Vincenzo Passerini hanno lanciato l'allarme.
I comuni
Trento e Rovereto assieme fanno un terzo della popolazione provinciale, ma ospitano i due terzi dei profughi presenti in Trentino. Poi ci sono Garniga (38), Arco (35), Pergine, Baselga di Piné e Levico che ospitano in totale quasi un centinaio di profughi. Per il resto l'ospitalità avviene in ordine sparso, come è evidente dalla tabella che pubblichiamo qui accanto, con grossi comuni che danno un contributo minimo all'accoglienza come Riva del Garda (1 profugo) oppure nullo: nessun richiedete asilo, ad esempio, in un comune importante come Cavalese. Nessun richiedente asilo nemmeno nell'intera comunità della Paganella che - al 31 dicembre scorso - era l'unica comunità della provincia di Trento che ancora non si era fatta carico, nemmeno in misura minima, dell'accoglienza.
Gli arrivi
L'inverno - cioè la stagione più sfavorevole per imbarcarsi nel Mediterraneo - si conferma ancora una volta un periodo "tranquillo" per l'arrivo dei migranti, con un saldo che quest'anno è stato negativo: negli ultimi mesi sono stati più i profughi che hanno lasciato il Trentino rispetto a quelli che sono arrivati. Ma in totale, nel corso del 2017, si è registrato comunque un aumento di migranti presenti sul territorio: a fronte di 1.012 arrivi ci sono state 715 partenze e le presenze sul territorio sono aumentate rispetto ai due anni precedenti, anche se nell'ultimo periodo del 2017 si è registrato un lievissimo calo, frutto anche delle politiche più severe stabilite dal governo nazionale.Nel corso dell'anno il mese in cui ci sono stati più arrivi è stato maggio (192) seguito da giugno (190) e luglio (182). Numeri molto più ridotti a partire dall'autunno con il minimo raggiunto a ottobre, quando sono stati registrati solamente 14 arrivi, poi saliti a 26 in novembre e 24 in dicembre.
La provenienza
La quasi totalità dei profughi giunti in Trentino arriva dall'Africa (la maggioranza) e dall'Asia. Il gruppo più numeroso è quello dei nigeriani (il 25% del totale di migranti) seguito dai pakistani (16%), dai migranti del Mali (8%), Gambia e Senegal (7%).
L'attesa
I tempi lunghi delle pratiche burocratiche fanno sì che la maggior parte dei migranti presenti sul nostro territorio sia in attesa di una risposta all'istanza di protezione internazionale. I tempi di permanenza sul territorio provinciale si avvicinano ormai ai due anni.
Le strutture
Secondo i dati resi pubblici dalla Provincia su un totale di 1.667 richiedenti protezione internazionale, attualmente 664 sono ospiti in strutture di prima accoglienza (il primo passo del percorso di accoglienza organizzato sul territorio), altri 802 sono ospitati in strutture di seconda accoglienza, mentre 143 sono in strutture protette e 58 sono in strutture di smistamento. Gli appartamenti sono attualmente la soluzione più frequente (792 unità) seguiti dalle grandi, medie e infine piccole strutture allestite sul territorio provinciale.
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