È ripartita anche in Trentino l'offensiva anti-vaccinazioni, il giorno dopo i dati diffusi dall'Azienda sanitaria: ancora 6 mila i minori fino a 16 anni non in regola con gli obblighi della legge Lorenzin, 3 mila nella fascia 0-6 anni, quella dove i bambini non vaccinati saranno esclusi da asili nido e scuole dell'infanzia. Per gli altri scatterà invece la sanzione alle famiglie da 100 a 500 euro.
"Trentino", 18 gennaio 2018
Ieri il tema è tornato all'attenzione del consiglio con una mozione di Claudio Civettini per impegnare la giunta ad attivarsi col ministero della salute in modo che la copertura vaccinale venga assicurata senza misure coercitive e con forme di riconoscimento della responsabilità e libertà genitoriale: il dispositivo prevedeva inoltre una campagna informativa e di verificare la possibilità di far terminare l'anno scolastico in corso anche ai bambini non in regola con la legge nazionale. La mozione è stata respinta con 7 voti a favore, 18 contrari e un'astensione.
L'assessore Luca Zeni ha ribadito che «il tema richiede fiducia nelle istituzioni scientifiche e la politica non può arrogarsi di intervenire in modo scomposto sulla scienza». Quanto alla proposta di far finire l'anno ai bambini non in regola, «non ci sono spazi giuridici e nessuna Regione ha potuto fare scelte in questo senso»: «Per chi non ha risposto alla chiamata per la vaccinazione ci sarà un secondo contatto con un colloquio, ma poi le vaccinazioni si dovranno fare».
Attivisti del comitato Vaccinare Informati e di altri gruppi impegnati contro le vaccinazioni obbligatorie, hanno incontrato a margine dei lavori d'aula il presidente del consiglio provinciale Dorigatti e un gruppo di consiglieri provinciali di minoranza. I genitori hanno sottolineato che «sono molte migliaia le famiglie con figli parzialmente o non vaccinati, minacciati ora dalla prospettiva di rimanere esclusi dai servizi per l'infanzia, senza sostegno alternativo o accompagnamento educativo pubblico». Hanno inoltre ribadito la contrarietà assoluta alle modalità di vaccinare i bambini sancite dalla legge Lorenzin e hanno chiesto ai consiglieri provinciali di percorrere tutti i margini consentiti alla Provincia per correggere il tiro della legge, ricordando come Friuli, Toscana, Liguria e la stessa Bolzano abbiano scelto di rinviare l'obbligo vaccinale. I 'no vax' chiedono la completa applicazione, a partire dalla norma che non prevede prima del 2019 alcuna misura di esclusione dei bambini da scuole e asili. In subordine, che l'esclusione venga applicata per i mesi estivi e che vengano attivati strumenti di sostegno alle famiglie. I consiglieri presenti hanno espresso la convinzione che - dati gli alti numeri di cittadini coinvolti - nessuna esclusione da scuola verrà infine applicata ai non vaccinati. È stata annunciata anche la richiesta di una conferenza d'informazione in seno al Consiglio provinciale, per approfondire il tema.
Intanto entro la metà di febbraio l'Azienda sanitaria conta di completare le chiamate dei 1950 bambini che si sono prenotati nella fascia 0-6, entro marzo saranno invitati a vaccinarsi gli oltre 6 mila ragazzi tra i 6 e i 16 anni. «A marzo - spiega Marino Migazzi, direttore del dipartimento di prevenzione dell'Apss - una volta terminata la chiamata di chi si è prenotato, cominceremo a invitare anche chi non ha preso contatto con noi. Se nonostante l'invito a vaccinare le famiglie decideranno di non aderire, va ricordato che anche in questo caso scatterà la sanzione». Il sospetto c'era ed ora è diventato realtà: che ci fossero genitori che avevano preso tempo, prenotando la vaccinazione tramite il Cup on line e quindi garantendo che i loro figli potessero continuare a frequentare nidi e asili, ma che poi al dunque si sono tirati indietro. E il bambino all'appuntamento non l'hanno mai portato. Queste famiglie sono poco meno di mille (970 fino al 31 dicembre) e rappresentano già gli irriducibili «no vax» che non vogliono vaccinare i figli. «Invieremo loro una raccomandata e a partire da metà febbraio cominceremo i colloqui con queste famiglie», spiega Migazzi. Ma ci sono, oltre a questo migliaio, altri 5 mila bambini e ragazzini ancora non in regola, le cui famiglie finora - nonostante le sollecitazioni da parte delle scuole - non si sono nemmeno prenotati per le vaccinazioni. Si tratta di circa 2 mila bambini nella fascia 0-6 anni (sugli oltre 4 mila che lo scorso agosto risultavano non conformi agli obblighi vaccinali) e quasi 3500 nella fascia 6-16 anni (sui 9500 non vaccinati allo scorso agosto). La legge prevede per tutti l'obbligo di sottoporsi alle 10 vaccinazioni obbligatorie (anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella): la sanzione più pesante è l'esclusione da scuola nella fascia 0-6 anni, ma - ricorda Migazzi - «anche se un bambino non frequenta il nido o la materna è comunque prevista la sanzione amministrativa».