E' il più importante finanziamento aggiuntivo che l'ateneo abbia mai avuto. Collini: "Risultato oltre le nostre aspettative", l'assessora Ferrari: "Vittoria del sistema di ricerca trentino" e il presidente Rossi ribadisce come "le istituzioni dell’Autonomia hanno sempre creduto nelle potenzialità della nostra Università".
G. Fin, "Il Dolomiti", 11 gennaio 2018
TRENTO. “Un risultato che va ben oltre le nostre aspettative, frutto del lavoro fatto da molti anni e della lungimiranza di diverse persone”, il rettore Paolo Collini non nasconde la propria soddisfazione per il risultato che l'Università di Trento è riuscita a raggiungere ottenendo oltre 55,5 milioni di euro in 5 anni, che andranno a 8 dipartimenti di eccellenza per finanziare progetti di ricerca ma anche per l'assunzione di personale accademico, tecnico e amministravo.
Oltre 10 milioni di euro all'anno rappresentano ad oggi il più importante finanziamento aggiuntivo che l'ateneo abbia mai avuto.
Il tutto è iniziato nell'ottobre del 2017 quando è arrivata la notizia che tutti i dipartimenti dell'Università di Trento, ben 10 su 10, erano stati inseriti nella graduatoria nazionale dei 352 dipartimenti di eccellenza. In una seconda fase, ogni dipartimento ha potuto presentare un proprio progetto di cui è stata poi valutata la qualità e la fattibilità.
Ed è proprio in questa seconda fase che l'Università di Trento si è distinta riuscendo a portare a casa la quasi totalità dei progetti e dei finanziamenti richiesti.
“Questo è un programma ambizioso – ha spiegato il rettore Paolo Collini – emanato lo scorso anno dal nostro Governo per far progredire il sistema universitario. Stiamo parlando di un finanziamento complessivo di oltre un miliardo di euro in 5 anni e che si basa su valutazioni di merito. Un merito che siamo riusciti a costruire a partire dal passato con un buon lavoro di produzione scientifica che ha permesso ai dipartimenti di arrivare al livello in cui si trovano”.
La valutazione di tutti i progetti si è conclusa alla fine del 2017 e solo ieri l'Anvur ha pubblicato i risultati dei 180 dipartimenti ai quali è stato accordato il finanziamento.
“L'80% dei nostri dipartimenti – ha spiegato Collini – ha ricevuto questo aiuto aggiuntivo. Non c'è un altro ateneo in Italia, tra coloro che hanno una numerosità di dipartimenti, che ha raggiunto un risultato simile. Otteniamo più del 4% del finanziamento complessivo. Tenendo conto che siamo l'1% del sistema nazionale, significa che otteniamo 4 volte abbondanti il nostro peso relativo”.
I finanziamenti andranno impiegati per l'assunzione di persone a tempo determinato e indeterminato per la ricerca ma anche per investimenti infrastrutturali, attrezzature scientifiche, personale tecnico e amministrativo. “Le spese erano già stabilite in modo dettagliato nei prospetti dei progetti presentati per la valutazione – ha spiegato Collini – ma da una prima valutazione riusciremo ad assumere, a tempo determinato e indeterminato, circa 4 o 5 persone per dipartimento”.
Soddisfatta per il risultato anche l'assessora provinciale Sara Ferrari che ha ribadito l'importanza di tutto il sistema di ricerca trentino che ha permesso l'ottenimento dei finanziamenti.
“Mi complimento – ha affermato – con il personale di ricerca che ha presentato dei progetti valutati di alta qualità ma anche con tutto il sistema che c'è attorno. Avere nel nostro territorio una eccellenza nel comparto dell'alta formazione è un elemento strategico e abbiamo sempre ritenuto che investire sulla formazione del capitale umano è per noi assolutamente strategico e questi risultati sono più che confortanti”.
E' importante non dimenticare, ha concluso l'assessora, “il lavoro fatto dall'Università di Trento e dalla Provincia nell'avere la garanzia normativa, attraverso un emendamento chiarificatore, che lo scorso anno siamo riusciti a far approvare garantendo che l'Università di Trento faccia parte del riparto dei fondi nazionali”.
A parlare di risultato straordinario è anche il governatore Ugo Rossi. “ Mi complimento con il nostro Ateneo e con quanti ci lavorano – ha affermato - le istituzioni dell’Autonomia hanno sempre creduto nelle potenzialità della nostra Università, sostenendola con un importante finanziamento annuale che negli ultimi anni si è attestato attorno ai 112 milioni di euro”.