Luca Zeni - Michele Nicoletti, 19 febbraio 2010 Desideriamo intervenire in merito alle presunte tensioni nella maggioranza provinciale, dovute, pare, alla presentazione di alcuni disegni di legge da parte del gruppo consiliare del Partito Democratico del Trentino.
I disegni di legge in questione riprendono quanto il Partito Democratico del Trentino si era impegnato a realizzare nel corso della campagna elettorale, nella profonda convinzione che la fase di cambiamento che sta vivendo l’autonomia trentina imponga di intraprendere nuove vie, capaci di coniugare l’efficacia dell’azione amministrativa con la trasparenza e la condivisione delle scelte. D'altronde in uno Stato di diritto le procedure non possono essere considerate come degli inutili orpelli da derogare fin troppo facilmente in qualsiasi momento.
Per quanto riguarda il metodo seguito, il ruolo dei singoli consiglieri e dei gruppi consiliari consiste proprio nell’avanzare proposte migliorative nei diversi settori, e la responsabilità – affidataci dai cittadini trentini – di essere partito di maggioranza in Provincia, ci impone di intervenire con continuità nei diversi settori.
Lo abbiamo fatto sui temi del lavoro, dell’ambiente, dell’agricoltura, della famiglia, dell’emarginazione sociale, dell’impresa. Ora ci aspettano scelte importanti in materia di ammortizzatori sociali ed università.
Del resto, del tutto legittimamente, ogni gruppo consiliare ha in questo inizio di legislatura presentato proposte, che sono poi state discusse insieme ed approvate in aula. Pensiamo ad esempio all’importante modifica del sistema elettorale per le Comunità di valle, adottata in seguito ad una proposta dell’Unione per il Trentino.
Allo stesso modo la giunta provinciale, che rappresenta il potere esecutivo, adotta delibere e provvedimenti di natura regolamentare, gerarchicamente subordinati alle leggi approvate dal Consiglio.
Siamo dispiaciuti che la produttività del gruppo del Partito Democratico del Trentino possa creare nervosismi, ma saremmo irresponsabili se ci limitassimo ad attendere le proposte dell’esecutivo.
Essere forza di governo significa possedere una predisposizione al dialogo che permetta di condividere nel merito le scelte che incidono sui cittadini trentini. Anche il concetto politico di “centro”, al quale in tanti si richiamano, cosa significa se non predisposizione al confronto, alla ricerca di nuove e migliori soluzioni, al dialogo come essenza della relazione tra le persone?
Il Partito Democratico del Trentino si caratterizza per questa volontà di dialogo, al fine di governare insieme alle altre forze di maggioranza la comunità trentina. Siamo certi che sapremo ritrovare presto interlocutori con la stessa volontà di guardare prima all’interesse del Trentino che alla provenienza della proposta.
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