A pochi giorni dall’ok in consiglio provinciale alla doppia preferenza di genere, tra le dirigenti Pd di Trento non passa inosservata la foto tutta al maschile dei leader di «Liberi e uguali», all’assemblea fondativa."Corriere del Trentino", 6 dicembre 2017
Un tema sollevato a livello nazionale dalla senatrice Francesca Puglisi e raccolto nel territorio da Lucia Maestri. «Non posso pensare - dice la consigliera provinciale - che in quella formazione non esistano donne autorevoli. Quell’immagine non comunica l’apertura di genere che è parte della cultura della sinistra». Con una chiosa. «Nella composizione delle liste - prosegue - vi sarà comunque un primo passo nel riconoscimento delle donne, visto che la legge elettorale impone equilibrio nella rappresentanza».
Sara Ferrari spera in un recupero. «Conto si tratti di un errore di comunicazione - sottolinea l’assessora provinciale all’università - anche perché avevo molto apprezzato le parole di Pietro Grasso quando, da presidente del Senato, era intervenuto nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne». Per Ferrari, in ogni modo, a sinistra c’è necessità di rinnovare una sensibilità di genere. «Nel nome LIberi e uguali - sostiene - c’è un richiamo al maschile come termine rappresentativo di tutte e tutti. C’è, invece, un potenziale di innovazione, di cui le donne sono portatrici, ancora largamente inespresso». L’assessore, comunque, auspica che il Pd possa ricostruire un dialogo con la formazione di sinistra. «Confido si possa trovare una sintesi - conclude - credo che chi chiude al confronto si assume la responsabilità di una possibile affermazione delle destre».
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