«Il profilo della coalizione è modificato nei fatti». E’ diretto Alessio Manica che ritiene irrinviabile una riflessione nel Pd sul rapporto con il Patt, dopo l’ingresso di Walter Viola (ormai ex Progetto Trentino) nella formazione di Ugo Rossi, il presidente della Provincia che ha ricevuto anche l’endorsement di Mario Malossini, già leader locale di Forza Italia e, un tempo, esponente di primissimo piano della Democrazia cristiana.
N. Chiarini, "Corriere del Trentino", 6 dicembre 2017
«Sono fatti straordinari — sottolinea Manica, capogruppo dem in consiglio provinciale — e richiedono che gli organismi dirigenti non solo del Pd, ma anche dell’Upt si riuniscano e si pronuncino su questo autentico cambio di paradigma». Insomma, una vera e propria mutazione genetica, a sentire Manica che auspica si faccia chiarezza su natura e prospettive dell’attuale maggioranza in Provincia. Meno netta nei toni la lettura di Tiziano Mellarini che, comunque, non nega vi sia necessità di un chiarimento nella massima franchezza. «Innesti così rilevanti vanno discussi in coalizione - sostiene il segretario Upt — ho stima personale di Viola ma, al pari di Malossini, arriva da un percorso diverso da quello del centrosinistra autonomista, in cui noi storicamente rappresentiamo l’anima di cultura cattolica e popolare». Messaggio che, da segretario a segretario, Mellarini ha già recapitato a Franco Panizza. «Gli ho chiesto un incontro ancora venerdì scorso —continua — gli allargamenti non sono solo un fatto numerico. Noi abbiamo sempre sostenuto con impegno e lealtà l’azione di governo e il presidente Rossi. Se quest’ultimo riceve il supporto di Malossini come libero cittadino è un conto. Altro se Malossini decidesse di ritornare all’impegno in prima persona, nel partito guidato da Panizza».
Secondo Marco Boato, però, potrebbe essere prematuro affrontare la discussione prima del voto politico., pur non nascondendo perplessità sull’operazione Viola. «Il tema del suo ingresso — premette lo storico esponente dei Verdi — era stato posto in una riunione di coalizione proprio da Italo Gilmozzi, segretario provinciale dei democratici. Penso che il futuro perimetro del centrosinistra autonomista dovrà essere affrontato dopo le Politiche». E l’allargamento al centro perseguito dal Patt potrebbe non essere il solo scenario. «Il perimetro odierno — riprende Boato — vede Patt, Pd, Upt affiancati da forrmazioni non rappresentate in consiglio come noi Verdi o Psi e Idv. Noi proponiamo che la riflessione si allarghi non solo a Campo Progressista ma anche al nuovo soggetto della sinistra che, qui, fa capo a Fabiano Lorandi di Mdp». Una ricomposizione che non potrebbe essere neutra, anche rispetto alla possibile ricandidatura di Rossi. «E’ lui il primo a sostenere che il mandato a disposizione — rimarca ancora Boato — collegialmente si discuterà se riproporlo, se individuare una proposta alternativa o se, come cinque anni fa, organizzare le Primarie».
E se Viola ha cambiato collocazione, chi rimane all’opposizione senza incertezze è Rodolfo Borga convinto, al contrario, che le espressioni civiche debbano coordinarsi per promuovere un’alternativa radicale al governo provinciale odierno. «Nella società civile e nel territorio emerge una chiara insoddisfazione — incalza il consigliere provinciale di Civica Trentina — non siamo interlocutori del Patt, non siamo interessati a entrare in coalizione col Pd, ma siamo determinati a costruire qualcosa di completamente nuovo». Per Borga non è infondata la possibilità di imperniare un’alleanza ampia e vincente. «L’asse — sostiene — è attorno a una proposta plurale, con forte radicamento territoriale. A noi non interessa entrare in maggioranza per modificare il peso di Tizio o di Caio o per altre alchimie politiciste».