#PDRovereto, l'intervento del neosegretario Carlo Fait e i punti programmatici

"Vorrei iniziare questa giornata di confronto politico partendo da Rovereto dal nostro circolo del PDT e da una breve analisi sui motivi che ci hanno portato a questo congresso, dopo soli due anni dal precedente. Riflettere sul percorso fin qui fatto è un esercizio che può aiutare a progettare e programmare il futuro.
Carlo Fait, 4 novembre 2017

 

Senza alcun dubbio la sconfitta alle elezioni comunali del 2015 ha accelerato la dissoluzione delle attività del circolo.

Credo comunque che la vittoria dell’attuale amministrazione sia dovuta ad una strategia che ha raccolto attorno al tavolo una coalizione eterogenea da un lato e che ha stretto un patto elettorale con le destre dall’altro. Patto non scritto che ha fatto confluire nel ballottaggio i voti della Lega Nord e degli altri partiti di destra sull’attuale maggioranza.

Questa la via che ha concesso oltre 2000 voti di differenza tra la nostra coalizione e quella del sindaco Valduga. Se così non fosse stato la differenza si sarebbe ridotta ai soliti 4/500 voti come solitamente succede a Rovereto nelle ultime votazioni comunali.

Perse le elezioni, dimessosi l’allora segretario Fabiano Lorandi il circolo di Rovereto si è riorganizzato ma evidentemente i dissapori e le ruggini non erano del tutto scomparse visto che in poco tempo l’entusiasmo ha lasciato il posto alla demoralizzazione e via via allo sconforto con le dimissioni del nuovo segretario Roberto Pallanch.

Credo che questo sia stato un percorso obbligato al quale non abbiamo saputo e potuto rimediare e sottrarci. Dopo il breve periodo di traghettamento all’attuale congresso di Egon Angeli, che ringrazio insieme a Lorandi e Pallanch riconoscendo loro i meriti per quanto fatto, siamo qui a celebrare una nuova partenza.

Una partenza segnata da due eventi politici molto importanti e decisivi delle sorti politiche di tutto il paese. La sconfitta al referendum e l’ennesima scissione a sinistra.

Dopo questo terremoto politico nulla sarà più come prima. Vecchi e nuovi paradigmi si sono mescolati, i riferimenti e le sicurezze politiche di un tempo sono mutati.

In questo quadro politico nazionale e locale abbiamo tracciato il percorso di avvicinamento a questo congresso e dalle difficoltà nelle quali siamo finiti ci siamo trovati con due possibili opzioni da scegliere:

1° opzione guardarci indietro senza realmente cercare di cambiare le cose

2° opzione organizzarsi per risalire la china.

Abbiamo scelto la seconda opzione e imparando dagli errori commessi, confrontati i programmi politici per il futuro che risultavano anche questa volta in larga parte sovrapponibili, abbiamo deciso di unire le forze. Nicola Fabrizio e io, le tre persone resesi disponibili per la segreteria, si sono incontrate più volte e hanno convenuto insieme ad altri che una candidatura unitaria fosse la miglior strada da perseguire per una partenza del circolo che ritrovasse entusiasmo, convinzione, volontà ma soprattutto responsabilità.

Così facendo abbiamo azzerato l’altro grosso ostacolo che ha contribuito ad affondare il circolo e cioè i personalismi, anteponendo l’interesse politico del PDT e della città a tutto il resto.

Siamo stati aiutati in questo da molte persone, che qui ringrazio.

Questo in sintesi il percorso che ha portato a questa proposta politica che oggi presentiamo.

Da un punto di vista organizzativo una modalità di lavoro snella con un gruppo di tre o più persone con un segretario e due vicesegretari e un direttivo aperto ad accogliere le disponibilità dei tesserati che vogliono partecipare fino al massimo numero consentito dal regolamento.

Le parole d’ordine saranno massima apertura e disponibilità a chi vuole

collaborare, lavoro improntato sulle deleghe, massima condivisione e confronto sui pensieri, sulle idee, sulle iniziative e poi sintesi e decisioni.

Il gruppo consiliare e il circolo dovranno essere, nel rispetto dei ruoli e dell’autonomia, un unico partito con un forte legame a doppio filo.

La strada da seguire è quella maestra delle relazioni, della partecipazione dell’ascolto e del confronto con la comunità i cittadini e le cittadine roveretane. Coinvolgere, dibattere, confrontare pensieri e idee senza preconcetti ed infine decidere, fare sintesi produrre proposte.

Inizieremo da quanto fatto per la città nella scorsa consigliatura e dai nostri consiglieri comunali la capogruppo Luisa in primis che ha dovuto fronteggiare alcune spiacevoli situazioni senza la copertura politica di un circolo forte e saldo alle spalle.

Cito alcuni temi sui quali dovremmo lavorare: la mobilità/viabilità una rinnovata visione sul futuro della città, le sue vocazioni tradizionali cultura istruzione lavoro, una ripensata vision che si interroghi su possibili nuove ambizioni sul rendere la città più viva più competitiva e più in rete con il resto del Trentino.

 

Non posso proseguire questa riflessione politica senza addentrarmi nel rapporto con le liste civiche cittadine e il sindaco Valduga. il PDT di Rovereto, è all’opposizione assieme ad altre forze politiche eterogenee. Il governo della città come noto è in mano alle liste civiche in coalizione con i Verdi di Rovereto guidati appunto da Francesco Valduga. Ora l’interrogativo che i roveretani si pongono e ci prospettano è che fine farà il PDT di Rovereto qualora, come sembra, il Sindaco Valduga si affiancasse alla coalizione provinciale del centro sinistra autonomista? Continueranno a fare opposizione o diventeranno contigui alla maggioranza?

Questi interrogativi sono ancor più legittimati se si scorre il documento di

collaborazione con l’UPT che l’assemblea provinciale, di cui diversi di noi fanno parte, ha approvato mi sembra all’unanimità alcune settimane or sono. L’accordo prevede un “ percorso di apertura a mondi e aree politiche civiche già avviato dall’UPT con il fine di allargare l’area della partecipazione, del contributo di idee nuove e del sostegno al centro sinistra autonomista”.

Prevede inoltre che “ alle elezioni politiche nazionali, PDT e UPT lavoreranno d’intesa con altre forze della coalizione nei collegi uninominali” e che “ per la parte proporzionale decideranno i partiti in piena autonomia”.

Infine si afferma che “Nella composizione delle liste PD e UPT intendono promuovere un’apertura a mondi, aree, esperienze politiche civiche ….”

La risposta a questi dubbi è lineare e chiara: noi saremo all’opposizione perché questo è il ruolo che ci è stato assegnato dai cittadini e dalle cittadine alle ultime votazioni, nessun salto della quaglia, confronto si ma nel rispetto massimo delle persone e dei ruoli assegnateci, noi continueremo il nostro lavoro, presentando iniziative e proponendo contributi innovativi. Lavoreremo per un miglioramento della vita cittadina e cercheremo di costruire una proposta alternativa all’attuale maggioranza così da presentarci al termine della legislatura con un programma rinnovato agli elettori con l’obiettivo di raggiungere il governo della città. Se poi il Sindaco si sentirà parte o sarà parte del centro sinistra autonomista o di un nuovo progetto politico in costruzione dovrà comunque essere rispettato il mandato che gli elettori e le elettrici hanno conferito al partito democratico del trentino di Rovereto. Sarà comunque necessario un confronto con il partito cittadino e i suoi rappresentanti istituzionali per comprendere e condividere al meglio le scelte provinciali che nel rispetto delle parti dovranno anche tenere in considerazione la realtà roveretana.

 

Ci sono anche altri passaggi importanti da compiere per costruire una proposta alternativa all’attuale maggioranza e sono la ricostruzione della coalizione cittadina che va ricercata nuovamente e ricostruita attraverso le relazioni necessarie.

Il riferimento per costituire una coalizione per le prossime elezioni comunali sarà senza alcun dubbio la coalizione che governerà la provincia. Con gli alleati si ragionerà sul progetto politico e sul coinvolgimento di gruppi movimenti e liste a noi contigui e politicamente omogenei.

I primi passi comunque saranno degli incontri politici con l’UPT e il PATT e da qui inizieremo il lavoro di ricostruzione.

 

Un ragionamento molto importante riguarda la politica nazionale

 

La sconfitta molto forte al referendum costituzionale,

la separazione dei gruppi della sinistra che si sono organizzati fondando il nuovo partito MDP e articolo 1. Rappresentano due ferite recenti che certamente hanno scosso notevolmente il partito democratico e contribuito anche sul livello roveretano a diminuire la capacità degli iscritti al circolo.

Personalmente ritengo questa scelta di scissione l’ennesima nebulosa a sinistra del PD che insieme a tante altre, ma in modo separato, contribuiscano ad indebolire il centro sinistra e per contro a rafforzare i nostri principali competitor, i Grillini e le Destre che sembra riescano ad essere sempre più competitivi, soprattutto le destre con la ricomparsa di Silvio Berlusconi.

I problemi della sinistra nascono da una crisi ben più radicata della socialdemocrazia che interessa anche il quadro europeo non solo quello nazionale e che necessità di risposte che attendono soprattutto il piano dei valori di riferimento e una rinnovata mission politica che deve fare i conti con la globalizzazione.

Per questo alcuni temi sospesi di casa nostra, un esempio su tutti lo ius soli andrebbe sostenuti con sempre maggior convinzione. Quello che dobbiamo costruire è l’idea di una società rinnovata, accogliente, multietnica, dove l’appartenenza religiosa, la tradizione, la cultura siano momenti di incontro e integrazione e non di scontro e divisione. Non è facile ma è un valore che va assolutamente perseguito e costruito con pazienza e lungimiranza.

 

La città di rovereto ha bisogno di partecipare e di condividere i temi che riguardano il confronto nazionale e su questo il circolo di Rovereto deve farsi portavoce per riattivare quel tessuto di centrosinistra molto attivo in città nei vari mondi associazionistici, facendo sentire la sua voce la voglia di confronto e di socializzazione di temi così importanti che anche sulla vita cittadina hanno una loro ricaduta e un loro percorso che va condiviso e sostenuto.

 

A breve ci aspetteranno appuntamenti politici importanti, a noi il compito a Rovereto di sostenere i temi della sinistra i contributi del governo nazionale e provinciale, a noi il compito di non lasciare che la comunità roveretana non trovi quei riferimenti politici necessari in cui immedesimarsi abbandonandosi a proposte populiste e sirene solo negative che invece di costruire distruggono e aizzano rabbia e paura.

 

La proposta politica che vi stiamo presentando e che ha questi tre protagonisti io Nicola e Fabrizio vi presenta un percorso in assoluta umiltà che mira alla ricostruzione del tessuto politico roverertano consapevole di sbagli e di problematiche non ancora sopite ma che con la forza di chi crede in certi principi e con la buona volontà di chi si mette a disposizione ha solo la piccola ambizione di dare un contributo.

 

Sappiamo che perché funzioni dobbiamo essere in tanti a crederci altrimenti il tentativo sarà vano! Noi vi chiediamo questo il sostegno per la voglia di ricostruire.

Il pd ha dato molto a questo territorio in molte amministrazioni passate che hanno lasciato il segno, siamo convinti possa farlo ancora!

 

Grazie buon lavoro a tutti e tutte!

 

PUNTI PROGRAMMATICI ALLEGATI ALLA RELAZIONE DEL CANDIDATO SEGRETARIO PARTITO DEMOCRATICO DEL TRENTINO - CIRCOLO DI ROVERETO

 

 

RIDARE DIGNITA' AL CIRCOLO, RECUPERARE LA RESPONSABILITA' DI UNA FORZA DI GOVERNO

  • da un punto di vista politico: ridare centralità al circolo mantenendo viva l'attenzione e la relazione con cittadini, corpi sociali e altre forze politiche del centro sinistra autonomista, nel solco della linea politica d'azione provinciale e nazionale.
  • da un punto di vista organizzativo: organizzando incontri, serate a tema, discussioni su questioni amministrative, di politica provinciale e nazionale, anche attraverso gli strumenti di democrazia partecipativa/deliberativa

 

RACCORDO FORTE CON IL GRUPPO CONSIGLIARE COMUNALE

  • che dovrà continuare, come fatto fino ad ora, ad esercitare in autonomia, in modo costruttivo e responsabile il ruolo di opposizione, in coerenza con il mandato elettorale del 2015 e con eventuali aggiornamenti.

 

CONSOLIDARE IL RAPPORTO CON IL PD PROVINCIALE E CON I CIRCOLI DI VALLE

  • Incontrarsi e discutere regolarmente con gli altri livelli istituzionali del PD Trentino per definire le politiche di interesse sovra comunale, valorizzando il lavoro dei rappresentanti eletti nei rispettivi luoghi di confronto.

 

METODO DI LAVORO COLLETTIVO/COLLEGIALE

  • Istituire un organismo di condivisione delle scelte politiche denominato "Ufficio di segreteria" che oltre al Segretario del circolo vedrà la partecipazione di Fabrizio Sannicolò e Nicola Simoncelli e che avrà il compito di sviluppare e mettere in atto le linee politiche e decisionali espresse dell'assemblea e condivise dal direttivo.
  • Direttivo snello ma rappresentativo, con forte ruolo operativo ed esecutivo, oltre che decisionale. Composto da persone motivate e disponibili.
  • Coinvolgimento costante di iscritti ed elettori e di quanti hanno qualificato il circolo negli ultimi anni, nei momenti di confronto e decisione politica su temi di particolare rilevanza.
  • Programmazione degli incontri, degli impegni, dei temi da affrontare, delle loro priorità, con la definizione di un calendario.

 

APERTURA PERCORSO VERSO ANNO ELETTORALE:

  • identificare modalità e tempi per gestire in modo efficace i due principali appuntamenti elettorali del 2018.

 

RAPPORTI CON LA STAMPA:

  • si dovrà porre particolare attenzione alle relazioni con la stampa, che dovranno essere improntate a chiarezza e coerenza con l’impegno alla condivisione e collegialità.

 

Fait Carlo

Sannicolò Fabrizio

Simoncelli Nicola