Entrambi reduci dall'esposizione della manovra finanziaria della Provincia. E ieri, quasi all'unisono, i due segretari di Pd ed Upt erano molto "più di governo che non di lotta". Tradotto: sia Italo Gilmozzi che Tiziano Mellarini si sono detti d'accordo, seppure con qualche sfumatura diversa, sull'ammonimento di Rossi, pronunciato l'altra sera a Lavis all'incontro tra Patt ed Svp.
"Trentino", 4 novembre 2017
Quale era stato l'altolà di Rossi? «Sarebbe da irresponsabili stare un anno intero a parlare chi dovrà essere il prossimo candidato presidente della Provincia della coalizione. Pensiamo piuttosto a governare bene» aveva detto.Tiziano Mellarini fa sapere che lui, da segretario dell'Upt «questo concetto lo ha sempre evidenziato. I partiti ora debbono analizzare quello che si è fatto, se siano stati raggiunti gli obiettivi che ci eravamo dati. La discussione dovrà proseguire sulle finalità future, sulla prospettive di una coalizione che dimostra di avere ancora capacità politica ed amministrativa. Solo allora, una volta fatti questi passi si potrà scegliere il leader. Ed il modo per arrivarci non sarà un Rossi-sì o Rossi-no, si valuteranno le caratteristiche di chi dovrà guidare la coalizione. Rossi ha sempre detto "O io o un altro" in modo molto onesto».
Non si discosta di molto l'analisi del segretario del Pd Italo Gilmozzi, a sua volta alle prese con una manovra finanziaria da assessore nel Comune del capoluogo: «Rossi ha detto che non possiamo buttare via un anno a litigare su chi farà il presidente della Provincia. Ed io, come tutto il Pd, concordo pienamente su questo aspetto. E la prima occasione vera per confrontarci su questo è la manovra finanziaria della Provincia che stiamo discutendo in queste ore. Si tratta di un passaggio molto importante, anche perché è l'ultima Finanziaria di questa legislatura. Per cui lavorando sodo sulla manovra provinciale è anche un modo per valorizzare la coalizione. Un esercizio per prepararci bene per le politiche e pure per le provinciali. Poi si individuerà chi incarnerà meglio la coalizione».