Una doppietta invidiata da tutte le altre regioni, quella realizzata dal Trentino - Alto Adige nell’edizione 2017 dello studio «Ecosistema urbano», condotto annualmente da Legambiente e Ambiente Italia sulla salute dei capoluoghi di provincia italiani.L. Ruggera, "Corriere del Trentino", 31 ottobre 2017
Lo studio è stato condotto analizzando una serie di parametri ambientali, dalla qualità dell’aria alla raccolta differenziata, passando per la mobilità urbana, riassumendoli poi in un indice complessivo, espresso in percentuale.Se al primo posto si colloca Mantova, con un indice di 76,80%, Trento è seconda con 75,31% e Bolzano terza con 75,01%. Seguono Parma (74,94%), Pordenone (71,86%) e Belluno (71,68%), mentre il fanalino di coda è Enna (22,74%). «Una buona performance — commenta il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta — Il secondo posto premia gli investimenti di lungo corso fatti sulla raccolta differenziata dei rifiuti, sull’energia solare pubblica, sul trasporto pubblico. L’indagine mette in evidenza anche qualche punto debole e per questo dobbiamo migliorare ancora». A determinare la buona performance di Trento sono: la raccolta differenziata (all’81%, terzo posto, mentre Bolzano è ventunesima), la produzione dei rifiuti per abitante (449 chili all’anno, contro una media nazionale di 536, e Bolzano si ferma a 502), l’energia solare pubblica, prodotta cioè dagli impianti collocati sugli edifici comunali (nono posto, Bolzano è la numero 44), l’utilizzo dei mezzi pubblici (Trento è al secondo posto per offerta di trasporto pubblico e per chilometri percorsi da ogni abitante). Ottima anche la capacità di depurazione, con il 99% delle abitazioni collegate alle fognature.
Punto debole della città resta la qualità dell’aria, in particolare per la produzione di biossido d’azoto (87 posto, Bolzano è invece in posizione 72). Trento non spicca neppure per l’ampiezza di aree pedonali (76 posto) e per l’indice di ciclabilità (45 posto, mentre Bolzano è quattordicesima). Soddisfatto del terzo posto, il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi: «Si tratta di un grande risultato, tenendo anche presente che Bolzano si trova in una conca circondata dai monti e che dunque per conformazione morfologica, non disperde gli inquinanti. Abbiamo inoltre l’A22 che attraversa il centro urbano ed ovviamente questo è un ulteriore appesantimento in termini ambientali, anche se stiamo investendo molto sulle infrastrutture. Non si tratta di “far la guerra” a chi vive fuori città, ma le migliaia di veicoli dei circa 30mila pendolari sono un problema: serve un cambio radicale». Parlando di traffico e inquinamento atmosferico, Caramaschi ha spiegato che procedono gli incontri con l’assessore provinciale all’Ambiente Richard Theiner e con i sindaci dei comuni limitrofi, al fine di riavviare il Piano della qualità dell’aria con particolare riferimento ai dati relativi al biossido di azoto. «Dovremmo decidere — ha detto Caramaschi — che in presenza di determinati dati si debbano prendere delle misure limitative del traffico. Entro la primavera ci sarà un protocollo d’intesa tra Provincia, Comune capoluogo e i comuni della periferia per alleggerire Bolzano da questa pressione che riguarda non solo l’inquinamento, ma anche il traffico». L’ufficio legale del Comune, al quale il sindaco aveva chiesto un parere, ha comunque suggerito cautela spiegando che le misure di limitazione del traffico vanno studiate nel dettaglio in modo da evitare possibili ricorsi.
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