A proposito della vicenda relativa a Passo Rolle e alla mancata concretizzazione della proposta progettuale avanzata da Lorenzo Delladio de La Sportiva, riteniamo che si sia persa un’importante occasione per innovare i processi di sviluppo della nostra economia alpina e per fare del Trentino, ancora una volta, laboratorio di futuro.
Gruppo Consiliare provinciale PD, 24 ottobre 2017
Siamo ovviamente attenti e vicini a quei soggetti che hanno deciso di investire sugli impianti e sul comprensorio sciistico di Passo Rolle, e ci auguriamo che l’investimento fatto possa portare nuovo protagonismo per un’area che è tra le più belle e rilevanti dell’intera Provincia. Ma siamo al contempo convinti che la proposta avanzata da Delladio meritasse maggiore attenzione e un più convinto sostegno. La proposta è a nostro giudizio - come ribadito più volte – un’occasione per sperimentare un percorso di sviluppo diverso per il nostro territorio; uno sviluppo capace di interpretare le tendenze del mercato turistico, di destagionalizzare l’offerta e di dare risposte concrete ai processi irreversibili di cambiamento climatico in atto. Con il valore aggiunto di essere nata da una visione e con capitali privati, che ora rischiano di non essere investiti sul territorio.
Ci sono aree vocate allo sci, che vanno consolidate e sostenute; da qui è derivato il nostro sostegno all’operazione Folgarida – Marilleva. Ce ne sono altre per le quali si porrà con sempre maggiore urgenza la necessità di immaginare modelli diversi, maggiormente sostenibili. Non è una novità, e già ci sono casi concreti lungo l’arco alpino: è il caso, solo a titolo di esempio, della rinaturalizzazione del comprensorio di Dobratsch nell’Austria meridionale. “Tanto più la montagna sarà capace di comprendere la cultura globale reinterpretandola, tanto più la montagna sarà padrona di sé”, scrive Enrico Camanni in Alpi Ribelli.
La nostra autonomia deve essere concepita, soprattutto politicamente, come un’occasione continua di innovazione ed evoluzione, come un laboratorio a cielo aperto in grado di anticipare strategie ed evoluzioni anziché subirle. E questo vale a maggior ragione se la proposta progettuale risulta pienamente coerente con l’agenda di governo della coalizione di centrosinistra autonomista. Sarebbe stata anche l’occasione per coinvolgere un importante player privato e la comunità locale in un percorso di coprogettazione di nuove politiche, un caso che avrebbe sicuramente fatto da modello per una più diffusa collaborazione e coresponsabilizzazione tra pubblico e privati nelle strategie di sviluppo del nostro territorio. L’auspicio è che la proposta possa rimanere sul tavolo e che si possano immaginare, assieme, gli spazi per una sua implementazione.