Pd e Upt: «Niente minacce da Rossi»

Manca un anno alle elezioni provinciali, ma la corsa è già partita. Il governatore Ugo Rossi fa sapere che è disponibile solo per fare il presidente e non per altri ruoli in giunta, ma non chiude alle primarie. Come dire: scegliete anche qualcun altro, ma in questo caso io faccio altro.
"Trentino", 20 ottobre 2017

 

Il presidente, però, nega che si tratti di un aut aut: «Non mi pare affatto un aut aut né un ultimatum. E’ quello che ho sempre detto. Io ci sono. Sono qui. E’ la coalizione che decide cosa è meglio fare. Non sono io a dover dare un giudizio su di me». Rossi poi aggiunge che non è un uomo buono per tutte le stagioni e che non trasmigrerà altrove nel caso in cui non dovesse essere scelto: «Sono stato scelto dal popolo della coalizione e non dalle nomenclature di partito (mai successo) e quindi rispetterò le scelte della coalizione. Ho tanti difetti e molte mancanze ma una storia politica chiara: quella di aver riportato il Patt dentro un alleanza con la Svp e di aver costruito una pari dignità con il mio collega di Bolzano e di averlo fatto dentro il centro sinistra autonomista cui penso di aver dato un contributo serio e responsabile. Non ci sono altre strade. Non sarei credibile».

Però ribadisce che non intende avere un ruolo diverso da presidente: «Chiaro che se uno ha fatto il presidente per conto di una coalizione e la coalizione decide che non sia adatto a farlo per la seconda volta non sarebbe serio proporsi in qualsiasi altro ruolo. Lo dico senza nessuna presunzione e con la massima serenità». I partners di coalizione, però, non sembrano aver preso le parole di Rossi con la massima serenità. Innanzitutto Alessandro Olivi e tutto il Pd hanno preso come un’offesa le dichiarazioni del governatore che aveva detto: «Se io avessi perso le primarie, non avrei mai fatto il vicepresidente. Non è il massimo».

Parole che non sono state vissute bene dal Pd, come spiega il segretario Italo Gilmozzi: «Le considerazioni sul vicepresidente sono state un vero e proprio autogol per Rossi. Olivi rappresenta una comunità di persone che sono il 20% degli elettori. Si è messo a disposizione con lealtà e spirito di servizio. Rossi è stato poco rispettoso nei suoi confronti e nei confronti della comunità di elettori che ha scelto il Pd». Gilmozzi, però, poi passa a parlare del futuro e dice che è ora che la coalizione si parli: «Finora ci siamo detti di tutto e di più dalle pagine dei giornali. Adesso è venuta l’ora di mettersi intorno a un tavolo. Costruiamo un’agenda, analizziamo quello che è stato fatto, sia dal punto di vista amministrativo che politico. Facciamo un vero lavoro di coalizione. Da parte nostra, posso dire che non c’è la ricerca di un nome da contrapporre a Rossi, prima parliamo delle cose fatte e di quelle da fare».

Sulla stessa linea d’ombra il segretario dell’Upt Tiziano Mellarini: «Sono i partiti che decideranno se fare le primarie. Per questo io propongo che venga aperto un tavolo unico che analizzi sia i risultati amministrativi raggiunti e quelli non raggiunti che i risultati politici. Dobbiamo discutere di tutto e fare una riflessione profonda su quanto è stato fatto. Per ora dobbiamo fare questo. Non c’è nessun nome di Upt e Pd da contrapporre a Rossi. Valuteremo bene tutte le opzioni». Nonostante i dinieghi, però, molti dicono che i partners di coalizione stiano pensando a un’alternativa. Potrebbe essere Luca Zeni, ma è presto per fare nomi e nessuno si vuole scoprire.