RIVA I comitati e le associazioni ambientaliste hanno deciso di rompere il silenzio per prendere posizione sul futuro dell’area ex Cattoi. E lo fanno schierandosi dalla parte dell’amministrazione rivana che, proprio in questi giorni, sta discutendo sul documento che dovrebbe sancire il rifiuto dell’autorizzazione al piano proposto dai proprietari dell’area.
"Trentino", 19 ottobre 2017
«Il destino dell'area ex-Cattoi è ancora incerto – scrivono in un comunicato inviato alla stampa – e di sicuro interessa tutti noi che viviamo nell'Alto Garda. Siamo di fronte a un bene prezioso, sempre più raro, che si va riducendo per effetto di Piani regolatori sovradimensionati che ancora non hanno smesso di mettere al primo posto l'espansione edilizia anche a costo di sacrificare il nostro paesaggio e la vivibilità della nostra terra. Siamo andati troppo oltre nel consumare suolo e nello sfregiare il paesaggio di questa nostra martoriata Busa».
A sottoscrivere la lettera il Comitato Salvaguardia Olivaia, Italia Nostra, WWF, Comitato Sviluppo Sostenibile, Amici della Terra Alto Garda e Associazione Pinter, ovvero gli stessi protagonisti di battaglie anche aspre contro le amministrazioni locali, dalla vicenda dell’ex Argentina alla più recente protesta sul futuro dei terreni al Linfano. Sull’area Cattoi, invece, la posizione è a favore del Comune: «Ci sembra che l'amministrazione di Riva abbia fatto semplicemente il suo dovere nel rivendicare le prerogative di chi in primo luogo deve tutelare il bene della comunità: su quell'area è scaduto il piano attuativo, il che rende l'area inedificabile, è nel pieno diritto di chi rappresenta i cittadini pianificare seguendo l'interesse comune e gli strumenti di pianificazione (come il Pup) che limitano l’uso del suolo e individuano nell’urbanizzazione un ostacolo all’attrattività turistica. La destinazione urbanistica di un’area e l’eventuale diritto di edificare sono di competenza pubblica: si capovolge la logica se si pensa che prima vengano le esigenze del singolo privato rispetto a quelle della comunità. Non si può pensare il rapporto tra amministrazione e cittadini in modo che ciascuno possa pensare di mettersi in fila sotto Palazzo Pretorio con la lista dei suoi desideri».
Il fronte contrario al piano della cordata di imprenditori che ha acquistato l’area dunque si allarga e le istanze di tutela del territorio, sempre più sentite anche tra la popolazione locale, peseranno sulle decisioni che il consiglio comunale è chiamato a prendere entro poche settimane. E così gli ambientalisti rilanciano: «Condividiamo la posizione assunta dall’amministrazione di Riva, nella speranza infine che la tutela del paesaggio e dell’ambiente siano riconosciute quali priorità da parte della maggioranza dei cittadini e dai consiglieri comunali dei vari schieramenti. Auspichiamo che il destino di quell’area sia di rimanere verde il più possibile e fruibile da tutti: è un piccolo tesoro che rimpiangeremmo per sempre ove lo lasciassimo edificare». (a.c.)