«Mentana sbaglia. Non è detto che le ragioni costitutive di un’autonomia degradano con il tempo. Se fosse così ogni progetto istituzionale con il tempo sarebbe destinato a cadere. Non è che l’autonomia scade per decorrenza dei termini». Il vicepresidente Alessandro Olivi risponde a Enrico Mentana sulle ragioni dell’Autonomia.
"Trentino", 6 ottobre 2017
Vicepresidente Olivi, quali sone le ragioni attuali dell’autonomia? Dobbiamo vedere se il modello ha prodotto buone istituzioni e se siamo stati in grado di vivificare nel tempo l’autonomia con una buona amministrazione con un’innovazione delle politiche di coesione sociale. Noi siamo riusciti a comporre una coesione, una convivenza e uno spirito di comunità. L’analisi di Mentana, quindi, è sbagliata quando non fa questa analisi.
Mentana dice che l’autonomia ha senso solo se viene estesa anche agli altri. Sì, ma qui si contraddice clamorosamente. Prima dice che tutte le regioni dovrebbero avere le stesse possibilità e la stessa autonomia, ma poi dice che l’autonomia non ha senso. Io, da trentino, posso dire che non avrei problemi se altri territori avessero le stesse possibilità di avanzare e di avere nuove competenze. Anzi. Non sono assolutamente contrario. Anche se noi abbiamo fatto ben funzionare la sanità, da altre parti non è andata proprio così.
Ma Mentana dà voce a un sentimento molto diffuso in Italia Il suo ragionamento mi lascia molto perplesso su questo. Dice che non c’è dubbio che noi abbiamo amministrato meglio di altri le risorse dell’autonomia, ma poi dice che queste prerogative non hanno più senso. Ma se sono bene amministrate hanno senso sì. Lo Stato grazie a questa autonomia risparmia perché qui ci sono ricadute sociali positive della buona amministrazione. Se Mentana riconosce che l’autonomia speciale può essere una leva per estendere il benessere sociale, come fa poi a dire che non ha più senso. Io non sono geloso dell’autonomia, la diano anche agli altri.
Già, ma come fare? Si devono mettere i territori in grado di raccogliere questa sfida. L’autonomia non deve essere solo nostra. A una condizione, però. Lo Stato deve fissare standard nell’uso delle risorse pubbliche, della partecipazione alle politiche statali come ha sempre fatto il Trentino
Ma se si estendesse a tutti l’autonomia, non si rischia di far venir meno la solidarietà tra territori? Noi abbiamo sempre garantito un rapporto di solidarietà con il paese. L’autonomia va riconosciuta con un processo differenziato e meritocratico.