Il Gruppo del Partito Democratico del Trentino esprime una valutazione positiva sull’accordo trovato oggi in Aula, nell’ambito della seduta del Consiglio provinciale, sul complesso tema della gestione dei Musei Trentini. Il disegno di legge in materia di cultura, ed in particolare quanto riguarda la gestione e lo sviluppo della rete museale trentina, è uno dei passaggi più importanti di questa legislatura, perché interviene su un settore – quello culturale appunto – strategico per il Trentino e per il suo sviluppo futuro.Alessio Manica Capogruppo PDT, 5 ottobre 2017
L’iter di questo disegno di legge è stato lungo, anche in virtù del prezioso e competente lavoro portato avanti dalla Quinta commissione permanete del Consiglio, presieduta dalla Consigliera del PDT Lucia Maestri. Un lavoro che ha consentito di condividere il contenuto del ddl, e di migliorarlo progressivamente, con tutti gli operatori culturali trentini. Percorso che ha permesso alla commissione di licenziare una riforma che andrà a stimolare il ricco tessuto culturale trentino in tutte le sue componenti con importanti innovazioni come il partnerariato pubblico privato, i distretti culturali, la valorizzazione delle reti culturali di comunità, delle biblioteche, la valorizzazione dei musei non provinciali.
Da questo percorso era emersa, coerentemente con le linee di indirizzo della Giunta – un’indicazione forte verso la necessità di una maggior razionalizzazione della gestione e la creazione di un cda unico per i Musei trentini. Soluzione questa già applicata in molti altri contesti italiani e non e che non aveva l’obiettivo di sottrarre autonomia ai vari musei ma, viceversa, di condividere le strategie gestionali, creare economie di scala e valorizzare la collaborazione a livello di sistema territoriale. Perché l’obiettivo non è la competizione interna tra musei del nostro territorio, che deve invece vivere di sempre più forti sinergie, ma la capacità degli stessi di competere verso l'esterno.
Il dibattito in Aula su questa parte della riforma ha messo in luce sensibilità e posizioni diverse. In ragione dell’importanza di questo ddl che necessita del più ampio consenso possibile, è stata trovata assieme alle minoranze una positiva mediazione. Questa comporta la permanenza dei cda dei Musei, seppur ridotti nel numero di membri e nelle competenze, e parallelamente la creazione di una struttura in seno alla PAT che gestirà le funzioni amministrative, di gestione, di promozione ed il personale comuni e trasversali a tutti i Musei. A questo si affianca un nuovo processo di governance che metterà al tavolo della programmazione Musei provinciali e non. Si riuscirà così, a creare nuove sinergie ed economie di scala, necessità alla base dell’originaria proposta del cda unico, al contempo valorizzando la capacità programmatoria dei Musei sulla parte relativa ad esposizioni, mostre e altri progetti, grazie al mantenimento dei vari cda.
Riteniamo per questo che oggi il Consiglio abbia costruito gli strumenti per permettere al sistema culturale trentino di fare un passo avanti.
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