“Abbiamo una responsabilità, quella di andare a guidare questa nostra Provincia”. E giù applausi, un battimani quasi liberatorio: 'Qualcuno l'ha detto, finalmente qualcuno l'ha detto'. Alla (pre)conferenza programmatica delPd del Trentino ad averlo detto chiaro e tondo il vicepresidente della Giunta Alessandro Olivi. D. Baldo, "Il Dolomiti", 30 settembre 2017
“Forse non ce la faremo a metterci alla guida della coalizione, è già successo – e Olivi ricorda le scorse primarie che lo videro sconfitto – ma dobbiamo sfruttare questa spinta e impegnarci tutti per questo”. E incalza: “Chi se non noi? Senza il Pd il centrosinistra non esiste”.
Il vicepresidente della Pat ha preso il microfono carico come non mai, con un piglio deciso: “Ho letto sui giornali che qualcuno (Carlo Daldoss su L'Adige di oggi, ndr) afferma che l'Autonomia si difende a Roma e si governa a Trento. Ma non significhi che noi dobbiamo andare a Roma mentre gli altri governano qui. Questo no!”.
“Noi lo conosciamo bene questo nostro territorio, non accetto questo schema. Noi – spiega alla platea – siamo una grande cultura politica con idee ed entusiasmo, e disponiamo anche di una classe dirigente preparata. A questa sfida – e si riferisce all'ambizione di guidare la coalizione – non possiamo rinunciare”.
Alla conferenza, che dalla mattina ha mobilitato in gruppi di lavoro e discussioni più di cento iscritti democratici, erano presenti tutti gli 'istituzionali', consiglieri ed assessori. Mancava solo Lucia Maestri del gruppo consigliare, giustificata perché in missione con Rossi in Sud America, gli altri erano presenti. Degli assessori ha parlato anche Luca Zeni che più esplicitamente di altri tocca il tema dei rapporti con l'Upt.
“Il Partito democratico Trentino deve diventare il punto di riferimento a livello valoriale, deve essere il faro programmatico della coalizione. E con l'Upt – spiega – la storia è comune, ci sono le basi per costruire un rapporto saldo di condivisione".
"Non per tattica – precisa l'assessore – ma per unire consapevolmente sui temi, sui contenuti, riuscendo così a fare quella buona politica che è alla base per poter dare benessere e sicurezza alla nostra comunità”.
Di Upt parla anche Giorgio Tonini. “Con loro abbiamo alle spalle una strada lunga di reciproca condivisione”. Come dire: è scontato che un rapporto privilegiato si possa definire anche attraverso un documento sottoscritto.
Ma pone una domanda il senatore: “Siamo in grado di generare una corrente positiva all'interno delle nostre comunità? Perché – spiega – è questo il tema che abbiamo davanti”. Un tema importante perché se questa corrente viene generata “il baricentro all'interno della coalizione può cambiare”.
Italo Gilmozzi, con autentica emozione, si dice soddisfatto di questo momento di partecipazione che prepara i lavori della Conferenza programmatica. “Questo partito c'è, è presente, dobbiamo riconoscerlo. Oggi abbiamo fatto politica parlando dei temi”.
I giornalisti lo incalzano. Va bene i temi, la partecipazione, un'assemblea partecipata che davvero non la si vedeva da molto, ma oggi qualcuno ha lanciato un sasso ché i cerchi nello stagno non si fermano più. Gilmozzi, delle due l'una: o si rompe con il Patt o si fanno le primarie per vincerle, stavolta.
"Vedremo, sulle primarie deciderà la coalizione, ma ricordiamoci che sono uno strumento non un obiettivo. L'ambizione di guidare la coalizione c'è - ammetta - ma è una conquista che si fa sul campo".
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