Primarie M5s, Fraccaro: «Questa è la democrazia». Manica: «Vetrina personale per Di Maio, non confronto democratico»

«Viva la democrazia». Affermazione lapidaria che ha il valore di uno slogan quella del deputato del Movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro. Un motto per replicare alle critiche piovute sui pentastellati dopo l’esito della partecipazione alle primarie che sanciranno il candidato presidente del Consiglio del movimento alle prossime Politiche. Otto i nomi tra cui scegliere, uno solo quello noto: Luigi Di Maio.
A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 20 settembre 2017

 

«Abbiamo dato la possibilità a tutti di candidarsi per le primarie sulla base di regole che ritengo condivisibili — spiega Fraccaro — Lo hanno fatto in otto e bisogna rispettare la loro volontà, così come bisogna rispettare quella degli altri: non si può obbligare nessuno a candidarsi».

In corsa per la candidatura di premier pentastellato, accanto al candidato campano, vi sono la senatrice Elena Fattori e sei esponenti del movimento nella politica locale: Andrea Davide Frallicciardi, Gianmarco Novi, Nadia Piseddu, Domenico Ispirato, Marco Zordan e Vincenzo Cicchetti. Mancano i volti noti, ragione per la quale c’è chi le ha già definite elezioni «bulgare» o «coreane».

«Noi siamo sempre stati contrari alle primarie» ricorda il consigliere provinciale di Forza Italia Giacomo Bezzi. «Uno strumento del genere, senza leggi che lo regolino, può produrre distorsioni, brogli, come abbiamo già avuto modo di vedere» continua l’ex deputato con riferimento alle «vicende verificatesi al Sud in occasione delle ultime primarie del Partito democratico».

Proprio dal mondo dem arriva una garbata critica al Movimento. «Da fuori si ha l’impressione che queste primarie rappresenteranno più una vetrina per Di Maio che una vera competizione tra potenziali candidati alla presidenza del Consiglio» evidenzia il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Alessio Manica. «Sostengo da qualche tempo che, anche all’interno del mio partito, il sistema delle primarie stia conoscendo una crisi anche se restano una via percorribile per la scelta del candidato — continua — Questo, però, mi pare più un percorso di promozione che un confronto democratico, anche se ognuno è libero di scegliere ciò che vuole per se stesso».

Piccata la replica di Fraccaro. «Alle primarie del Pd partecipano candidati perdenti in partenza solo per garantire ai sostenitori della loro corrente dei posti in Parlamento — attacca il deputato grillino — Chi dei nostri perderà, invece, dovrà sostenere la stessa strategia di chi ha vinto».