I due non si piacciono. Il governatore Ugo Rossi ed il sindaco Alessandro Andreatta condividono lo stesso schieramento politico, il centrosinistra autonomista, ma per il resto le affinità finiscono lì. Del resto c’era stata un’anteprima ad alto grado di tensione all’inizio dell’estate, quando la gestione della sicurezza di piazza Dante li aveva portati ai ferri corti. Ed ora?"Trentino", 15 settembre 2017
L’altro giorno il sindaco aveva detto che il taglio di un milione sui trasferimenti al Comune sembrava non tenere conto dell’impegno di Trento, tra l’altro, nell’accoglienza dei profughi. E Rossi non l’aveva presa benissino: «Il Comune ha fretta di approvare il bilancio, pensi invece a farlo bene, senza avanzare risorse ogni anno. E se ha problemi Andreatta invece di esternare mi telefoni».
Il sindaco nel replicare pesa attentamente parole ed aggettivi: «Credo che il mio lavoro nel consiglio delle Autonomie valga più di tante parole. Sono stato più volte criticato per aver ceduto assunzioni o risorse ai comuni più piccoli. Non sono un sindaco che vede solo le necessità della propria amministrazione, ma non posso esimermi dal sottolineare che Trento, in qualità di capoluogo, si fa carico di tante esigenze che hanno una valenza provinciale. Basti pensare alle decine di migliaia di lavoratori e studenti che gravitano sulla città, all'accoglienza dei migranti, ai servizi sovracomunali che la città eroga. Criticare il nostro bilancio, che è stato preso ad esempio da molti Comuni italiani, non aiuta a confrontarsi su una questione politica che da tempo attende risposte».
Ma è nel merito delle parole di Rossi che Andreatta vuole rispondere: «Sono dichiarazioni a dir poco sorprendenti quelle del presidente della Provincia, parole che colpiscono ingiustamente anche i tecnici della nostra amministrazione. Rossi dice che sbagliamo ogni anno i conti. Non è assolutamente vero: noi abbiamo sempre rispettato il patto di stabilità e gli equilibri di bilancio. Certo, preferiamo approvare una manovra prudenziale perché crediamo sia meglio trovarci nel corso dell'anno con qualche risorsa da investire piuttosto che con un buco».
Il Comune nega anche di non spendere tutte le risorse, come aveva detto Rossi, riferendosi ad avanzi di gestione: «Ma non è vero che restituiamo soldi, se non per quanto riguarda il trasporto pubblico: questo però non dipende da noi ma dalle dinamiche gestionali di Trentino Trasporti. Il Comune registra, in sede di rendiconto, risparmi di spesa pari mediamente al 2,6 per cento. Il bilancio? Lo approviamo a dicembre e ci atteniamo ai principi della buona amministrazione. Se approvi il bilancio a gennaio o febbraio, poi sei costretto all'esercizio provvisorio, non puoi programmare, devi tener conto di mille vincoli». Infine, al presidente Rossi che ricorda che il taglio di un milione sui trasferimenti era cosa nota, il sindaco replica: «Certo che lo sapevamo, ma è adesso che si prepara il bilancio di previsione. Proprio su queste cifre da tempo i nostri uffici e l'assessore al bilancio Italo Gilmozzi dialogano con i tecnici della Provincia e con l'assessore Carlo Daldoss. Dunque il telefono è stato alzato più volte».
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