Senza la partecipazione dei cittadini e l’intesa con l’Alto Adige non solo si rischia il fallimento del percorso verso il documento di riforma dello Statuto di autonomia, ma si mina alle fondamenta la stessa specialità del Trentino Alto Adige. Bruno Dorigatti, presidente del consiglio provinciale, e Ugo Rossi, governatore, lanciano un appello congiunto per una ripresa efficace del lavoro della Consulta trentina.S. Voltolini, "Corriere del Trentino", 13 settembre 2017
Serve un raccordo con la Convenzione altoatesina per arrivare a un testo unico da sottoporre al consiglio regionale.
Riguardo al primo punto, sia il governatore che il presidente chiamano a raccolta, assieme a Jens Woelk, vicepresidente della Consulta, la società civile al «Seminario e laboratorio sull’autonomia» di venerdì e sabato. La due giorni vuole essere l’occasione per allargare la partecipazione che finora al processo è stata, parola di Dorigatti, insufficiente.
«È un momento molto importante, la Consulta per la revisione dello Statuto ora si apre alla partecipazione» precisa Woelk. Si comincia venerdì alle 11, nella sala affreschi della biblioteca comunale di Trento, con il seminario «L’autonomia speciale vista dai vicini». A seguire i tre laboratori nel palazzo della Provincia su «I fondamenti dell’autonomia speciale», «Ambiti e competenze di autonomia, decisioni dello Stato e della Ue», «Le minoranze linguistiche».
Sabato mattina la ripresa dei lavori attraverso altri tre laboratori. Nel pomeriggio il focus conclusivo su «Democrazia diretta e buona amministrazione» e «Forma di governo».
La speranza è che l’argomento riesca a fare breccia tra la gente comune. Da fine settembre ci saranno 60 giorni per chiudere la piattaforma partecipativa. Poi nell’avvio del 2018 si arriverà al documento conclusivo della Consulta trentina. Giocoforza servirà raccordarsi con Bolzano per un testo unico da discutere in consiglio regionale, visto che è unico anche lo Statuto. Il lavoro non è facile, ma si spera nell’apertura manifestata dal governatore Arno Kompatscher.
«Senza Bolzano — nota Dorigatti — non andiamo da nessuna parte. L’intesa si può trovare, anche su una diversa collocazione della Regione pur in un’unicità dello Statuto di autonomia. Riguardo al lavoro della Consulta, finora la risposta della società è stata bassa rispetto alle aspettative. La strada obbligata è aumentare la consapevolezza dei cittadini sul valore della Specialità. La due giorni serve a questo».
Anche Rossi lancia un segnale al Sudtirolo: «Quando le due Province in passato hanno agito insieme, hanno sempre fatto cose molte positive. Ci sono molti temi su cui continuare a lavorare in una cornice comune, dalla previdenza integrativa al traffico e all’A22. Collaborando sarà più facile arrivare alla riforma dello Statuto».
L’unicità della Carta fondativa della specialità, parte integrante della Costituzione italiana, conclude Rossi, «non è in discussione»: «Con Bolzano occorre condividere il metodo per un lavoro congiunto. Senza intesa su questo non arriviamo da nessuna parte».
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino