Gli artigiani scommettono sulle nuove leve

Il progetto è finanziato con 450 mila euro dalla Provincia tramite Trentino Sviluppo e vede la collaborazione dell'Agenzia del lavoro che fornirà un supporto orientativo e formativo agli aspiranti imprenditori.L'assessore Olivi spiega che lo scopo del progetto è proprio quello di "valorizzare il passaggio del testimone. Si investe sul fatto che in Trentino c'è un mondo ricco di saperi e di conoscenze che rischia di non lasciare traccia".
U. Cordellini, "Trentino", 30 agosto 2017

Anche gli artigiani hanno il loro incubatore di impresa. Ma è un incubatore molto particolare. Non si tratta di un Bic come quelli che siamo abituati a vedere, ma di un percorso che accompagna gli aspiranti imprenditori e, se possibile, ne favorisce il subentro in un'azienda già avviata, ma il cui titolare è prossimo alla pensione. Il progetto è stato presentato ieri nella sede dell'associazione Artigiani in via Brennero dal presidente Marco Segatta, dall'assessore Alessandro Olivi e dal presidente dell'Agenzia del lavoro Riccardo Salomone. Il progetto, infatti, è finanziato con 450 mila euro dalla Provincia tramite Trentino Sviluppo e vede la collaborazione dell'Agenzia del lavoro che fornirà un supporto orientativo e formativo agli aspiranti imprenditori.L'obiettivo è quello di sostenere i progetti di un numero varibile tra i 90 e i 150 aspiranti imprenditori artigiani, dai 15 ai 25 per ciascuno dei sei ambiti territoriali. Si parte con la Rotaliana-Paganella. Come ha spiegato ieri mattina il presidente Segatta, «il progetto ha un duplice obiettivo. Da un lato vuol rispondere al problema del ricambio generazionale, con molti artigiani che sono prossimi alla pensione e non sanno a chi lasciare la propria attività. Dall'altra lato, il progetto risponde anche all'esigenza di trovare lavoro dei giovani. Chi ha un progetto e vuole farsi avanti può trovare una risposta nell'incubatore di imprese". I

l progetto si sviluppa in cinque fasi e parte dall'individuazione degli aspiranti imprenditori. Per questo prima sarà diffusa la notizia del bando anche tramite l'Agenzia del Lavoro e anche le Casse Rurali. Poi inizieranno i colloqui con i giovani che hanno un'idea in testa, ma non sanno bene da dove partire. Il bello del progetto è proprio questo: riconoscere le buone idee e dare un aiuto a svilupparle, magari trovando qualcuno che è pronto a cedere il testimone e la propria azienda. Per questo dopo i colloqui iniziali, verranno scelti i progetti più promettenti e più solidi. Poi sarà steso un business plan esemplificato con indicazione dei costi, delle potenziali entrate, della situazione del mercato.Dopo questa fase inizia la parte pratica del progetto con un tirocinio presso un imprenditore che abbia un'attività simile a quella dell'aspirante imprenditore. Al termine del periodo di tirocinio, se l'imprenditore e il tirocinante si saranno piaciuti si potrà tentare di passare alla fase successiva della cessione dell'azienda. In questa fase ci sarà anche una parte tecnica con la valutazione dei beni del cedente e del valore della sua azienda. Il progetto ha avuto una prima sperimentazione a Pergine dove ha fatto nascere 8 nuove imprese, tre di queste che sono partite rilevando un'azienda già esistente e altre cinque che sono nate ex novo dal nulla. L'assessore Olivi spiega che lo scopo del progetto è proprio quello di «valorizzare il passaggio del testimone. Si investe sul fatto che in Trentino c'è un mondo ricco di saperi e di conoscenze che rischia di non lasciare traccia.