«Gli enti locali dovrebbero assumersi l’onere e l’onore di dire la loro anche su progetti che non riguardano esclusivamente il proprio territorio». Da un lato lo sguardo non può staccarsi dal particolare, dall’altro bisogna inserire il territorio in un contesto più generale. È questo il compito di un sindaco secondo Adalberto Mosaner, primo cittadino di Riva del Garda, secondo cui il contributo dei colleghi «ci può stare» e rappresenta «un ulteriore monito».A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 18 agosto 2017
A poterci stare è anche il percorso territoriale intrapreso dal Partito democratico del Trentino, «anche se non deve essere una scappatoia».
Sindaco, il gruppo dei “civici” ha presentato un documento per contribuire al dibattito politico. Che contributo può avere in questa fase di allargamento della maggioranza di governo?
«Ci può stare. Del resto quando mi candidai alla presidenza del Consiglio per le autonomie proponevo un’autonomia forte degli amministratori e dei sindaci, i quali credo dovrebbero assumersi l’onere e l’onore di dire la loro anche su progetti che non riguardano esclusivamente il proprio territorio. Resta il fatto che i civici non hanno voluto dare una colorazione politica a quel contributo, e ogni singolo può avere la sua collocazione, ma molte amministrazioni che guidano non hanno segni legati al centrosinistra autonomista».
Restando alla coalizione di centrosinistra, cosa pensa del percorso territoriale che ha intrapreso il Pd?
«È un percorso interessante ma vanno fatti dei chiarimenti. Se per territorialità si intende l’essere trentini, conoscere la propria realtà con la sua specificità, nella quale esplichi la tua attività rimanendo legato al partito nazionale, allora va bene. Del resto proprio questa territorialità ha determinato una diversità fin dalla nascita del Pd locale. Se invece la territorialità viene intesa come un modo per disancorarsi dalla forza nazionale per poi rincorrere alcuni aspetti che competono ad altre forze politiche, allora il quadro rischia di annacquarsi. Non deve, insomma, essere una scappatoia da un momento in cui non si condivide il momento, perché i partiti devono avere gambe che consentono di camminare oltre il percorso dei singoli uomini. Altrimenti ci si attacca al momento, all’exploit di un leader, che non è detto sia sbagliato, ma non ci si può fermare lì».
La sua consiliatura è arrivata al giro di boa, quali ritiene essere i provvedimenti più importanti assunti?
«Personalmente metto in cima alla lista gli interventi sulle scuole. Siamo in fase di appalto con il nuovo polo di rione Degasperi, compresa la scuola materna. Si tratta di un intervento molto corposo, accanto al quale stiamo immaginando un futuro per le vecchie scuole, che in parte verranno demolite e in parte recuperate. Stiamo però spingendo il compimento del liceo Maffei dopo la demolizione dell’ex compendio 5 maggio. Accanto a tutto ciò vi sono i progetti legati alla messa in sicurezza delle strutture e degli adeguamenti antisismici. Vi è poi l’ampliamento del plesso scolastico di Varone».
Subito dopo?
«Direi l’ampliamento della casa della casa di cura con l’incremento di posti letto e la predisposizione di un reparto per i malati di Alzheimer. Anche in questo caso si tratta di interventi importanti e legati a quella che abbiamo chiamato la “Cittadella dell’accoglienza”, perché offrirà servizi a 360 gradi».
Ma Riva è senza dubbio uno dei gioielli turistici della provincia. Quali gli interventi in questa direzione?
«Direi la pedonalizzazione del centro storico allargato: abbiamo appena completato la seconda parte di viale San Francesco con l’arredo urbano. Ci sono però anche gli interventi sulle ciclabili, molto importanti per una località come la nostra, e l’installazione dei varchi elettronici, già in fase di sperimentazione da alcuni mesi e pronti a entrare in funzione già quest’inverno. Allo stesso tempo abbiamo valorizzato i forti della Prima guerra mondiale, interventi che proseguiranno».
E i grandi nodi: palazzo dei congressi e centro fieristico?
«Nel primo caso si tratta di una permuta di beni immobili. Il progetto esecutivo è già pronto, siamo in attesa che venga appaltato. Anche la partita del centro fieristico è in fase di definizione. Noi stiamo svolgendo un compito di stimolo, ma sembra che l’accordo tra Patrimonio del Trentino, giunta e Riva del Garda Fierecongressi si stia raggiungendo».
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