Non è ancora tornato formalmente nel ruolo che gli era stato assegnato nella primavera del 2015, vale a dire quello di capogruppo del Partito democratico. Anche se la sua riconferma — dopo l’uscita di Vanni Scalfi — sembra quasi scontata. Ma di fronte alla costituzione del nuovo gruppo «Insieme per Trento» — formato dai quattro ormai ex pd Alberto Salizzoni, Vanni Scalfi, Silvio Carlin e Corrado Bungaro — Paolo Serra dà voce alla posizione dell’intera compagine dem cittadina.M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 9 luglio 2017
«Francamente — osserva Serra — dispiace che quattro consiglieri abbiano lasciato il nostro gruppo. Abbiamo condiviso molti anni di lavoro, pur con qualche contrasto per quanto riguarda le visioni politiche». Una scissione, quella attuata in queste ore, che il consigliere pd fatica a condividere fino in fondo. «In realtà — prosegue Serra — avrebbero potuto portare avanti le loro istanze anche all’interno del gruppo. Il Pd non è solo Renzi. Pur comprendendo le loro motivazioni, legate per lo più al quadro nazionale, sono convinto che sia importante tenere fede a chi ci ha eletto. Personalmente, non riuscirei ad abbandonare il seggio ottenuto con il Pd». La scissione, ammette il consigliere, è comunque «una sconfitta per tutti: non siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio». E ora? «Non metto in dubbio l’appoggio del nuovo gruppo al sindaco e alla coalizione. Per quanto ci riguarda, siamo pronti a dialogare con loro. Non saremo di certo noi a chiudere la porta».
È fiducioso anche Alessandro Andreatta. Che ribadisce quanto già anticipato una settimana fa, quando la costruzione del nuovo gruppo era ancora solo una prospettiva. «Prendo atto — osserva il primo cittadino — della decisione di formalizzare il gruppo. Ho parlato con i consiglieri e mi hanno confermato la loro intenzione di rimanere leali al programma e alla coalizione. Del resto, anche nello slogan scelto, “insieme”, è indicata una volontà precisa». Poi aggiunge: «Se si sentono più a loro agio così, va bene. E forse si rivelerà anche utile per la maggioranza».
Sta alla finestra, almeno per ora, il capogruppo del Patt Alberto Pattini. Che preferisce non entrare troppo nello specifico. «È prematuro fare ora delle considerazioni sul nuovo gruppo — dice l’esponente autonomista —. Ovviamente, la costituzione di una ulteriore formazione cambia gli equilibri all’interno della coalizione. Ma dalle elezioni ne abbiamo viste tante: lo stesso Cantiere si è diviso». Di sicuro, avverte Pattini, «i problemi della città sono altri, non certo i movimenti politici: la priorità del capoluogo è la sicurezza».
E c’è chi ricorda, con un pizzico di malizia, il precedente «Insieme per Trento»: ne facevano parte Giorgio Manuali e Gabriella Maffioletti.
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino