Un'esperienza istituzionale che da sempre si fonda sull'autogoverno e che "umilmente si mette a disposizione" del resto del Paese. È questa l'immagine del Trentino che il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi ha voluto consegnare al pubblico presente questa sera all'Hotel America alla presentazione del libro di Enrico Borghi, Piccole Italie.
Ufficio Stampa Provincia, 4 luglio 2018
Un'occasione per affrontare ad ampio spettro alcuni dei temi che scandiscono l'agenda delle grandi riforme che il nostro Paese, o ampie parti di esso, sta affrontando.
All'attualità, e segnatamente al referendum che Lombardia e a Veneto si accingono ad affrontare proprio nel segno dell'autonomia, Ugo Rossi ha voluto dedicare gran parte del suo intervento, dopo avere brevemente ricordato che il Trentino è il risultato di un anelito che è riuscito a declinare positivamente l'esperienza di autogoverno dentro il contesto di un'Italia repubblicana.
"Auspico pure io come Borghi che questo possa essere il tempo in cui si riprende il filo del ragionamento - ha detto Rossi - e per questo credo che l'appuntamento con i referendum in Veneto e Lombardia siano un'occasione che invita la nostra autonomia a lanciare una riflessione forte. Al netto di una inevitabile componente strumentale, credo che si debba cogliere questa sfida per rilanciare la cultura della responsabilità: quella responsabilità connessa all'esercizio di competenze a vantaggio dei cittadini".
Rossi ha ricordato i recenti passaggi compiuti dall'autonomia trentina, a partire dal Patto di Milano, per esercitare questa responsabilità nei confronti non solo dei trentini, ma dell'intero sistema Paese. Ma la strada per far comprendere davvero il significato di parole come autogoverno è ancora lunga e costellata di incomprensioni. "Non è una questione localistica - ha spiegato Rossi - perché qui si tratta di avvicinare i cittadini alla politica, perché i cittadini devono sapere chi sta prendendo le decisioni, ed hanno il diritto di sapere con chi prendersela quando le scelte sono sbagliate".
Gli strumenti, tra l'altro, la Costituzione li garantisce già: "Peccato però - ha puntualizzato Rossi - che l'articolo 116 terzo comma in Italia non l'ha usato nessuno.
Si dica in maniera chiara se ci sono due o tre competenze che Veneto e Lombardia possono esercitare a vantaggio del cittadino: questo produrrà - ne sono certo - un vantaggio anche al sistema generale. È questo in fondo l'equilibrio su cui poggia il nostro Paese: i territori, le piccole Italie. Perché puntare sul territorio significa dare una mano all'Italia".
E a chi fa notare che la nostra è un'Italia che va a due o più velocità il governatore del Trentino risponde: "Non possiamo fermare chi è capace di camminare spedito. Deve poter procedere, senza fughe demagogiche, perché realizzi condizioni di vantaggio anche per chi fa fatica.
All'incontro, al quale ha partecipato anche l'onorevole Michele Nicoletti, era presente l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi che ha ricordato come "per loro cultura, le terre di montagna sono strutturalmente orientate a costruire reti, a cooperare tra di loro. Ed è questo lo spirito con cui si cercano le risposte da dare al cittadino. Vivere in montagna significa cercare di garantire il diritto al lavoro, ai servizi, alla qualità della vita.
La nostra autonomia serve proprio a mantenere questo modello".