«Roberto Fiore è un divulgatore di odio». È carica di polemiche la vigila della conferenza sullo ius soli che il leader di Forza Nuova (insieme al segretario provinciale Numa De Masi) terrà domani alle ore 19 in una sala dell'Hotel Liberty di Riva."Trentino", 30 giugno 2017
La presenza del segretario nazionale della formazione politica neofascista ha provocato la reazione di numerose associazioni e partiti dell'Alto Garda, che ieri hanno inviato una nota congiunta, sottoscritta da Gruppo 28 giugno, Anpi Alto Garda e Ledro, Partito democratico, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e Arco e Riva Bene Comune.«La Comunità dell'Alto Garda e Ledro e le amministrazioni di Arco e Riva del Garda – si legge nella nota - hanno deciso che non saranno più concessi spazi pubblici a formazioni che si rifanno al nazifascismo. Le tre mozioni approvate con solo 4 astensioni prevedono meccanismi di impedimento della concessione di contributi e spazi pubblici a chi presenta richiami a totalitarismi e a chi discrimina su base etnica, religiosa, linguistica o sessuale»». «Roberto Fiore – prosegue il documento - è un neofascista condannato nel 1985 per “associazione sovversiva” e “banda armata” (condannato in primo e secondo grado, è poi arrivata la prescrizione ndr) e rientrato in Italia nel 1999 dopo 19 anni (scappò dopo la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980) di esilio in Inghilterra, dove probabilmente – secondo “The Guardian” e “Sunday Express” - ricevette protezione per la sua collaborazione con i servizi segreti». «Due anni fa venne a Riva il giorno della ricorrenza della strage neofascista di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) – scrivono ancora i firmatari - e sabato 1 luglio sarà nuovamente all'Hotel Liberty nei giorni del ricordo dei nostri Martiri del 28 giugno del 1944. È leader di quella “Forza Nuova” che la Corte di Cassazione ha definito “incontestabilmente caratterizzata dall'adesione all'ideologia fascista” con bandiere che riecheggiano “in modo evidente quelle delle SS naziste” a conferma della “equiparazione del fascismo al nazismo e alle sue espressioni in tema di razzismo, discriminazione sociale, violenza. Noi, che il diritto di cittadinanza lo vogliamo dare a chi nasce e vive onestamente nel nostro Paese e togliere a chi propugna violenza, prevaricazione e discriminazione – conclude la nota - critichiamo duramente chi ospita tali divulgatori di odio».
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Partito Democratico del Trentino