Si alza la tensione anche nel Pd trentino dopo il deludente risultato dei ballottaggi nei Comuni. «C’è un Trentino che ha profondamente bisogno di un progetto nuovo», ha avvertito la renziana Elisa Filippi, membro della direzione nazionale Dem. "Trentino", 29 giugno 2017
«No, non serve un progetto nuovo, è il centrosinistra autonomista ad essere un modello rispetto ad altre regioni d’Italia che vedono il Pd isolato», le risponde a stretto giro Andrea La Malfa, componente della segreteria trentina di Italo Gilmozzi, sostenitore della mozione Orlando al congresso. «Certo, si può sempre fare di più e meglio, ma per rinnovarsi servono proposte concrete, non appelli generici. E soprattutto dobbiamo essere noi per primi a valorizzare quello che è stato fatto di buono in questi anni». «Piuttosto - è la stoccata a Filippi - l’esito di queste elezioni dimostra che è proprio il modello nazionale, di un Pd solo contro tutti e dove molti fanno a gara a essere più renziani di Renzi, ad aver portato cattivi frutti».
«A livello nazionale è necessario fare quello che si è fatto qua: cercare interlocutori, tra i partiti e i movimenti che si riconoscono nel centrosinistra e, soprattutto, nella società. C’è da organizzare un campo largo di politica, di civismo. Il Pd può essere l’attore principale di questo processo ma non è autosufficiente. È vero che con il centrosinistra non si è sempre destinati a vincere le elezioni, ma senza si è sempre destinati a perdere. Quando persino Romano Prodi, si sente ormai lontano dal Pd, significa che c è una crisi profonda di identità che va affrontata. La gente non ci riconosce più. C è da interpretare una fase nuova, l’arroccamento nel fortino del leader non è quello che ci serve».
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Partito Democratico del Trentino