Gli ambiti di intervento sono sei: sicurezza e aspetti giuridici, economia e aspetti sociali, ma anche comunicazione, partecipazione e studenti, sviluppo e smart city. Con un’idea di fondo — quasi uno slogan — alla base dell’intera azione: «La città diventi laboratorio e il laboratorio si sposti in città».M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 28 giugno 2017
A un anno dalla firma del protocollo d’intesa per sviluppare la collaborazione reciproca, Comune di Trento e Università mettono nero su bianco il primo «pacchetto» di progetti che, secondo i piani del sindaco Alessandro Andreatta e del rettore Paolo Collini, dovranno essere portati avanti nel corso del 2017. «Per definirli, abbiamo lavorato con impegno» ha spiegato ieri Ivano Bison, coordinatore del comitato Comune-Università. Che ha illustrato, nel dettaglio, tutte le azioni che saranno concretizzate nei prossimi mesi. Con una prima tranche di interventi collegati strettamente all’attualità. Nel «blocco» relativo agli aspetti giuridici e alla sicurezza, infatti, saranno programmati dei «seminari tematici in materia di sicurezza urbana». Obiettivo: mettere attorno al tavolo studenti, amministratori, docenti e categorie economiche per «valutare le iniziative adottate e utilizzabili per fronteggiare i fenomeni di degrado delle aree cittadine». Ma tra i progetti che saranno sviluppati ci sono anche i laboratori «per ripensare gli spazi pubblici destinati a studenti universitari», in modo da trasformare gli spazi in «luoghi di sperimentazione di forme di collaborazione fra cittadini e amministrazione» e in modo da «popolare i luoghi aperti per incentivare una utilizzazione rispettosa del patrimonio culturale». Al via anche il progetto «defibrillazione precoce», per la formazione di giovani all’uso di questi strumenti (ieri l’amministrazione ha anche pubblicato il bando per la sponsorizzazione legata all’acquisto di dieci defibrillatori da installare nelle principali piazze cittadine).
C’è invece il progetto «Nutrire la città», già al vaglio della commissione ambiente, al centro del pacchetto di azioni in campo sociale ed economico, con la sensibilizzazione al consumo sostenibile e la promozione dei prodotti a chilometro zero. Figurano in questo elenco anche alcune indagini che l’ateneo metterà in atto per verificare la percezione che la città ha della sua Università. Tenendo conto di un aspetto: «Dalla sua nascita l’Università ha suscitato nella cittadinanza trentina, nel mondo economico e nel mondo politico reazioni e sentimenti contrastanti».
Guarda alle nuove tecnologie quindi l’ambito «comunicazione», all’interno del quale si prevede lo sviluppo di «un sistema di wayfinding urbano» per «valorizzare gli edifici universitari, rendendoli riconoscibili» e per «valorizzare dei percorsi che collegano i vari edifici». In questo senso sarà indetto un bando di concorso tra il 2017 e il 2018. Sarà realizzata anche una app per «l’accesso agevolato alla città», che nascerà anche grazie alla collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler.
E per avvicinare l’ateneo ai residenti, Comune e Università pensano alla creazione di un archivio delle tesi sul capoluogo aperto e fruibile alla città, così come alla possibilità di far discutere le tesi migliori in luoghi pubblici come ad esempio la biblioteca centrale. Non solo: va in quest’ottica anche la possibilità di realizzare una sorta di «think tank di temi attuali e adeguati alla realizzazione di progetti spendibili sul territorio da parte degli studenti nel contesto di corsi universitari».
«Il rapporto tra ateneo e città è decisivo. Mi aspetto molto da questi progetti» ha spiegato ieri il sindaco Andreatta. «Questo rapporto — ha aggiunto il rettore Collini — lo vogliamo progettare. Vogliamo progettare insieme il futuro».
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