Un centrodestra tutt’altro che malridotto, seppure acciaccato, e un centrosinistra troppo concentrato sulle questioni interne mentre emergeva la necessità di valorizzare i progetti locali. Lorenzo Dellai e Michele Nicoletti condividono la prima lettura sull’esito delle elezioni amministrative che ha coinvolto oltre 100 Comuni italiani.A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 27 giugno 2017
«Siamo certamente di fronte a una vittoria del centrodestra, che ha ragioni diverse nei diversi territori» ammette il deputato del Partito democratico, mentre il presidente e capogruppo di Democrazia solidale alla Camera evidenzia come «il ballottaggio abbia confermato fortemente una tendenza già emersa al primo turno». Subito dopo, secondo Dellai, si vede venire a galla «che il centrosinistra è diviso e ciò rischia di impedirgli di trasmettere un messaggio». Per Nicoletti «si è discusso troppo di Renzi e Pisapia, quando invece a determinare vittorie e sconfitte sono state ragioni locali», da cui si potrebbe apprendere la lezione che «al contrario di quanto pensassero in molti, il rischio non è tanto il Movimento 5 Stelle, abile a sfruttare la protesta ma meno ad avanzare proposte, quanto un centrodestra unito, capace di mobilitare l’elettorato». Ma ci sono anche le eccezioni: «Padova su tutte» sottolinea l’ex governatore, mentre il deputato democratico aggiunge «Palermo, dove Orlando non ha voluto nemmeno presentare un simbolo nazionale». Ecco perché, per Nicoletti, «il messaggio che queste amministrative ci lanciano è quello di stare sui territori, capirli e avanzare proposte adatte, a maggior ragione in Trentino». Una strategia che potrebbe aiutare anche a contrastare l’ondata di astensionismo.
L’altro dato emergente è infatti il crollo dell’affluenza: al ballottaggio si è recato alle urne solamente il 46,02% degli aventi diritto. «È preoccupante — spiega Dellai — Non concordo con chi dice che dobbiamo rassegnarci a una tendenza internazionale e ritengo che le ragioni di questa disaffezione si trovino nell’inadeguatezza e nella scarsa credibilità della classe politica». Il «monito» che giunge così in Trentino dalle amministrative, e prima dalle politiche, secondo l’ex governatore è «che dobbiamo sforzarci per continuare a essere anomali, mantenendo viva la cultura della coalizione e seminando pensiero, messaggio lanciato anche dall’arcivescovo di Trento Tisi pregando San Vigilio». Un’anomalia che, anche secondo Nicoletti, andrebbe curata e mai data per scontata: «Anche in Emilia, che solitamente registrava un’affluenza elevata, si è assistito a cali importanti e a un centrosinistra che non è riuscito a vincere. Si tratta di un campanello d’allarme» commenta il deputato.
Difficile, infine, immaginare quali ricadute potrebbe avere l’esito delle amministrative in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. «La questione è comunque politica e non di tecnica elettorale» dice Dellai, secondo il quale «è necessario che il centrosinistra ritrovi la bussola». Un passaggio necessario per contrastare la peggiore delle ipotesi immaginate da Nicoletti: «Il centrodestra che riesce a mantenersi unito in un listone, diventando molto competitivo».
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino