Ai partner di maggioranza in Provincia non è piaciuto per nulla. E la protesta è stata fatta arrivare anche al presidente della giunta. Di che cosa parliamo? E di ieri , la notizia che il consigliere Lorenzo Baratter, fresco di riammissione nel gruppo del Patt, ha pensato bene di smarcarsi su un tema tanto delicato come l'obbligatorietà dei vaccini.
G. Tessari, "Trentino", 23 giugno 2017
Baratter, facendo spallucce di fronte alla richiesta di tenere dritta la barra invocata dall'assessore Luca Zeni, se ne è uscito con un “Sì alla sensibilizzazione, no alla coercizione” che ha fatto saltare la mosca al naso sia al Pd che all’ Upt: «L'uscita di Baratter è stata improvvida e non rispettosa di una dinamica di coalizione e di maggioranza. Tutti in queste settimane abbiamo ricevuto delle sollecitazioni, è evidente. E' un tema che ci tocca da vicino, però visto che siamo una maggioranza dobbiamo tenere una posizione chiara. Quella che serve per essere convincenti e credibili rispetto alla gente. Baratter ha tenuto una posizione assolutamente sbagliata, scardinando l'abc delle dinamiche politiche tra partner» osserva Alessio Manica, capogruppo del Pd.
Che, sul tema Baratter-vaccini, trova la totale corrispondenza di Gianpiero Passamani, presidente dell'Upt in Consiglio: «La prima cosa che mi sento di dire è che, aldilà di quanto avete scritto sui giornali, ad oggi nessuno si è preso la briga di dirci che il consigliere Baratter non fa più parte del gruppo misto. Nello specifico il ragionamento fatto da Baratter non può che preoccuparci, visto che si era deciso di tenere una linea comune e chiara su un tema molto complicato. Nessuno di noi ha conoscenze scientifiche, nemmeno Baratter, per argomentare su questo argomento. La ministro Lorenzin ha fatto una scelta supportata da un comitato scientifico. C'è preoccupazione, c'è in giro molta mala informazione, ma il collega ha deciso di tenere un profilo diverso da quello concordato: portando nuovo allarmismo e disinformazione non facciamo certo il nostro lavoro in modo corretto. Questo ho avuto modo di dirlo anche al collega autonomista». Insomma l'assessore Zeni si era tanto raccomandato ma anche il governatore Ugo Rossi, compagno di partito di Baratter nel Patt, aveva fatto un appello alla coesione.
Lo “sgarro” dunque è stato riferito al governatore (assente in quel frangente in aula) e la sua risposta sarebbe stata (in un linguaggio da prima Repubblica) in perfetto stile doroteo: «Ribadirò a Baratter che avrebbe dovuto comportarsi secondo le indicazioni di maggioranza ma in un paio di occasioni, nel recente passato, consiglieri del Pd e dell'Upt hanno fatto lo stesso. Votando in libertà e contro le indicazioni» avrebbe risposto, più o meno, Rossi facendo sfoggio di memoria elefantina. In tema di Patt c'è da dire che Baratter, ritornato in maggioranza, è tornato anche a pigiare sul pedale della propria campagna elettorale. Questa sera a Rovereto dialogherà con un collega del consiglio regionale dell'Emilia Romagna, docente di diritto del lavoro, Piergiovanni Alleva, su “Lavorare tutti. Ovvero i contratti di solidarietà espansiva per la lotta alla disoccupazione”. Insomma una competenza davvero invidiabile quella di Baratter: gli consente di passare dalle questioni sanitarie a quelle del lavoro. In poche ore.