L’Istat ha diffuso oggi i dati sull’occupazione e sulla disoccupazione relativi al 1° trimestre 2017. I dati presentano una situazione tendenziale del mercato del lavoro stabile: cala la disoccupazione (-0,5%), cresce in particolare l'occupazione femminile, ma al tempo stesso cresce l'inattività, soprattutto maschile.
Ufficio Stampa Provincia, 9 giugno 2017
Questi dati vanno confrontati con quelli amministrativi - quindi concretamente verificati, e non puramente statistici - dei Centri per l’impiego trentini, i quali segnalano un aumento delle assunzioni anche a marzo, sulla scia di quanto già registrato a gennaio e febbraio. Il saldo occupazionale è positivo. Le assunzioni nel trimestre registrano un +10% (pari a 2.231 unità in più) rispetto allo stesso trimestre del 2016, e questo in tutti e tre i settori, ma in particolare nel secondario.
“Analizzando i dati Istat e confrontandoli con quelli dei nostri Centri per l’impiego - spiega Olivi - possiamo dire che la ripresa c’è anche se ancora piuttosto debole. E' positivo che la disoccupazione cali, che crescano le assunzioni anche per quanto riguarda i giovani e le donne, ma occorre guardare con attenzione e in profondità il dato degli inattivi, perché dobbiamo essere in grado di costruire un sistema di protezione sociale che se ne faccia carico. Benché il mercato del lavoro si muova, soprattutto sul versante delle assunzioni, abbiamo insomma una parte di lavoratori che rischia di uscire o è uscita dal ciclo produttivo e che incontra molte difficoltà a rientrarvi. Per essi va qualificato ancora di più il nostro welfare. Anche le decisioni assunte stamattina in Giunta, compresa quella riguardante la crescita delle opportunità nel settore dei lavori socialmente utili, vanno in questa direzione".
Vediamo un po' più da vicino i dati amministrativi, provenienti dai Centri per l'impiego.
Nel gennaio-marzo del 2017 si registrano 24.472 assunzioni: 2.231 in più, per un +10%, rispetto allo stesso periodo del 2016. La crescita delle assunzioni ha interessato i tre i settori di attività: sono cresciute di 110 unità in agricoltura e di 1.073 nel terziario (per un +6,5%), ma è il secondario il settore più dinamico in questa prima parte dell’anno (+1.048 assunzioni per un +26,1%). Positivi sono anche i saldi occupazionali nel secondario: nei primi tre mesi dell’anno le assunzioni superano le cessazioni lavorative per 1.788 unità e rispetto alle 869 assunzioni in più del primo trimestre 2016 si sono guadagnate circa 900 posizioni lavorative.
Rimanendo al settore secondario, la performance è sostenuta in tutti e tre i suoi comparti: +113 assunzioni nell’estrattivo, +374 nelle costruzioni e +561 unità nel manifatturiero. Anche nel terziario la crescita è generalizzata, e tra i comparti si segnalano il commercio (+278 assunzioni) e i servizi alle imprese (+275).
Ad essere assunti sono stati lavoratori (+1.533) e lavoratrici (+698), italiani (+1.631) e stranieri (+600). Le assunzioni dei giovani aumentano di 1.142 unità e dunque vanno meglio delle altre fasce d’età (+862 tra i 30-54enni e +227 per i più anziani).
Per quanto riguarda le iscrizioni ai Centri per l'impiego, in marzo il numero totale degli iscritti è pari a 38.500, in aumento: +880 (+2,3% rispetto allo stesso mese del 2016). Bisogna però ricordare che un aumento degli iscritti non è sempre sinonimo di un aumento delle difficoltà (al termine di una buona stagione turistica, ad esempio, aumentano di norma le iscrizioni di soggetti che s’iscrivono per beneficiare dell’indennità di disoccupazione). In questo senso, un dato positivo si rileva sul fronte delle uscite dai Centri. Il numero di soggetti che si è cancellato dalle liste nei primi tre mesi del 2017 perché ha trovato un lavoro è aumentato di 121 unità rispetto a gennaio-marzo del 2016.
Venendo ai dati istat, per il 1° trimestre 2017 i tradizionali indicatori del mercato del lavoro evidenziano che:
- il tasso di attività (15-64 anni), pari a 70,3%, è in calo di otto decimi di punto rispetto al 1° trimestre 2016, con un aumento di quello femminile e una contrazione di quello maschile;
- il tasso di occupazione (15-64 anni) è sostanzialmente stabile con una leggere riduzione di 3 decimi di punto percentuale. Risulta pari al 65,1%, con un aumento evidente delle donne che raggiungono quasi il 60% (59,9%) e un rallentamento degli uomini;
- il tasso di disoccupazione (15 anni e più) si è ridotto di 5 decimi di punto percentuale ed è pari al 7,3% (7,8% nel 1° trimestre 2016). Entrambi i generi mostrano un miglioramento in tale tasso con una riduzione di un punto percentuale per la componente femminile;
- il tasso di inattività è in aumento e si attesta al 29,7%.
In Italia gli andamenti di questi indicatori sono significativamente peggiori di quelli presenti a livello locale, come più volte osservato. Infatti, in Trentino rispetto all’Italia:
- il tasso di attività è superiore di 5 punti percentuali (65,3% in Italia);
- il tasso di occupazione è superiore di 8 punti percentuali (57,2% in Italia);
- il tasso di disoccupazione è inferiore di 4,8 punti percentuali (12,1% in Italia);
- il tasso di inattività è inferiore di 5 punti percentuali (34,7% in Italia).