Per il Partito democratico del capoluogo è giunto il momento delle scelte. Si apriranno oggi infatti le urne per l’elezione del coordinatore cittadino, che succederà a Elisabetta Bozzarelli. I tesserati (443 in totale) potranno esprimere la loro preferenza durante le assemblee negli undici circoli locali o nell’urna presente nella sede centrale del partito. Due i candidati: Tommaso Iori e Andrea Rinaldi. Il verdetto domani a tarda sera, a urne chiuse.M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 8 giugno 2017
«Serve una visione per la Trento che è già e per la Trento che sarà. E solo un partito che si ponga questo obiettivo e si proponga di raggiungerlo insieme sarà utile allo scopo». Tommaso Iori chiude così il suo ultimo appello in vista del voto di oggi e di domani. Parla di «coinvolgimento», di «luoghi politici aperti alla pluralità», di necessità di «sfuggire alle logiche iper identitarie». Respingendo un’«etichetta» che in questi giorni gli è stata assegnata.
Si è detto che la sua candidatura sarebbe sostenuta dai vertici del partito. È così?
«Onestamente, non sono d’accordo. Non esiste un partito dei vertici e della base e non mi piace un partito fatto a strati. Piuttosto è un meccanismo circolare, dove gli iscritti che hanno ruoli di rappresentanza e quelli che non ne hanno mettono in rete le loro conoscenze. Contrapporre base e vertici è sbagliato».
Da qui è partita anche la sua decisione di candidarsi al coordinamento.
«Sì, la mia disponibilità è nata dalla volontà di provare a mettere in circolo queste conoscenze. Non si tratta di una candidatura antagonista a un’altra istanza: vuole piuttosto abbracciare un’esigenza».
Al voto potranno recarsi 443 tesserati: un numero inferiore rispetto a quello registrato nel 2014. Come intervenire di fronte a questa flessione?
«Si deve lavorare nei circoli, sia quelli centrali che quelli periferici, per evitare il rischio che diventino isole in città. Si deve promuovere un’attività di ricucitura tra circoli e consiglieri comunali. Per fare questo, bisogna fare politica. E condividere una visione di città».
TRENTO Il punto di partenza sono i circoli: «Siamo qui per un’esigenza di cambio di ritmo, di rilancio, di coinvolgimento dei circoli nella vita del Pd della città». Con una proposta di rottura rispetto a quella portata avanti finora: «Nasciamo in discontinuità con il metodo del passato, mettiamo al centro il desiderio di tanti di contribuire a un Pd di tutti». Andrea Rinaldi indica in questi concetti il senso della sua candidatura.
Un progetto che vuole cambiare rotta.
«Rivendichiamo un metodo di fare politica diverso. Solo valorizzando le persone che più si sono impegnate e che fanno vivere il Pd e la sinistra democratica sul territorio è possibile ritrovare quello slancio e quell’entusiasmo di fare politica che oggi manca».
In che modo?
«Creeremo nuovi tavoli di lavoro che affrontino le questioni della città, coinvolgendo iscritti ed eletti del Pd e non, per sostenere sindaco e giunta sui temi sui quali stanno già lavorando e creando attenzione sui temi che ancora devono trovare impulso nell’azione di governo».
Negli ultimi giorni sono arrivate 85 nuove tessere. Come legge questo incremento?
«Positivamente. Si vede che qualcuno ha intravisto aria nuova e ha immaginato la possibilità di contribuire. Credo che in queste 85 tessere ci siano nuovi iscritti ma anche persone che magari si sono allontanate dal Pd e oggi vogliono ritornare. Non penso siano legate esclusivamente all’elezione del coordinamento cittadino. I confronti con Iori? È un peccato che ci si sia fermati a un solo dibattito. Ma ci sarà margine a partire da lunedì».
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