Mettere tutti attorno al tavolo non è stato semplice. Né immediato: dopo i mal di pancia emersi tra marzo e aprile all’interno degli Ordini professionali, qualcuno aveva addirittura temuto che il percorso — tanto atteso — non sarebbe mai partito. Sopratutto considerando il lungo silenzio seguito al faccia a faccia di metà aprile tra i professionisti e il sindaco Alessandro Andreatta.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 31 maggio 2017
Invece ieri mattina, nella sala Blu di Palazzo Thun si sono ritrovati tutti i componenti di quell’équipe mista che, secondo il disegno prospettato dal primo cittadino, dovrà occuparsi del Piano regolatore generale del capoluogo. Con una precisazione espressa subito dallo stesso Andreatta: «Non si lavorerà alla redazione di un nuovo Piano, ma a una sua revisione. Ci occuperemo dei temi più urgenti, prioritari e maturi dal punto di vista politico».
Gruppo corposo, quello che ieri ha dato il via al percorso di revisione del Prg. Oltre al sindaco e al docente Mosè Ricci (regista del gruppo di lavoro), al primo incontro dell’équipe hanno partecipato i tecnici comunali (guidati da Giuliano Stelzer, che firmerà il Piano), tre rappresentanti dell’università (Bruno Zanon, Giuseppe Scaglione e Sara Favargiotti) e i presidenti dei quattro ordini professionali coinvolti: Susanna Serafini (Architetti), Antonio Armani (Ingegneri), Claudio Maurina (Dottori agronomi e forestali) e Stefano Paternoster (Geologi).
«Il Prg — ha messo in chiaro Ricci — deve essere giocoforza orientato al futuro, è una promessa di lavoro, di sviluppo, direi anche di felicità. Il compito dell’università, in questo percorso, è quello di stimolare il gruppo di lavoro con ricerche innovative».
I componenti dell’équipe si sono confrontati per un paio d’ore. Obiettivo: individuare temi e parole chiave sulle quali poi «imbastire» il lavoro di revisione del Prg. «I temi emersi — ha spiegato a fine incontro il primo cittadino — sono molti». E, necessariamente, ancora solo abbozzati: ogni partita verrà infatti approfondita nelle prossime riunioni.
«Uno dei concetti chiave che è stato evidenziato da tutti i membri del gruppo di lavoro — ha sintetizzato Andreatta — è quello del riuso e del riciclo delle aree. La rigenerazione urbana e la riqualificazione sono temi centrali, che possono valere sia per lembi di territorio che per singoli edifici».
Altrettanto strategico anche il tema della sostenibilità, così come quello dell’ambiente (con l’attenzione posta in particolare sulle aree verdi e sulle aree boschive, oggetto di uno specifico studio preliminare in vista della revisione del Prg). Ma, sempre in questo ambito, da considerare ci saranno anche questioni aperte come la riscoperta del fiume e la valorizzazione del paesaggio, incluso quello sonoro. Così come il tema — di portata mondiale — del cambiamento climatico, con la necessità di prevedere «dispositivi urbani» per mitigare il calore.
«Da parte dell’équipe — ha aggiunto il sindaco — è emersa con forza la necessità di una semplificazione della normativa, ma anche dell’innovazione della stessa normativa, guardando alle esperienze messe in campo dalle altre città. Centrale, nel percorso del Prg, sarà anche la partita della mobilità». E dopo l’impegno per Trento capitale della cultura, la pianificazione urbanistica dovrà tener conto necessariamente della vocazione culturale della città, ma anche del suo ruolo di «città capoluogo» (concetto «spinto» da anni ma mai alla fine veramente declinato): «Ciò che viene fatto nel capoluogo trascina tutta la provincia» ha precisato Andreatta. Infine, la partecipazione: «Il percorso va condiviso con i cittadini. Solo così può essere davvero sostenuto». Se ne riparlerà già il 14 giugno, data del secondo incontro.