Andrea Rinaldi, Tommaso Iori e non è escluso che qualcuno si metta al lavoro per cercare un terzo nome che eviti di finire alla conta. Al momento, tuttavia, la partita è a due per il coordinamento nella città capoluogo del Pd, che continua a essere alle prese con le divisioni interne, acuite dal rapporto variabile con la dimensione nazionale e con la leadership di Matteo Renzi.S. Voltolini, "Corriere del Trentino", 23 maggio 2017
I termini per presentare le candidature scadono giovedì. L’elezione, riservata agli iscritti (a oggi circa 350), sarà l’8 e 9 giugno. Nessuna proposta è stata ancora formalizzata.
Iori, rappresentante della mozione Bozzarelli allo scorso congresso provinciale, chiuderà il 30 giugno il contratto per il ruolo di segretario di Bruno Dorigatti, presidente del consiglio provinciale e esponente del Pd. In questo modo non avrà problemi di opportunità. «Ho maturato l’idea di lasciare l’incarico per ragioni personali e professionali — spiega —. Percorrerò altre strade. La mia è una disponibilità per il partito, fuori dalle appartenenze e dalle mozioni, per ricucire un Pd in difficoltà, che ha lacerazioni profonde politiche e personali che vanno comprese e curate». Iori ha parlato con il sindaco e diversi consiglieri comunali che avrebbero condiviso l’analisi sulle criticità interne. L’idea dell’aspirante coordinatore è correre solo in presenza di una convergenza unitaria. I dissapori fra le mozioni avevano già portato alle dimissioni di Elisabetta Bozzarelli, precedente coordinatrice. «Non ha senso arrivare alla conta con così pochi iscritti» aggiunge. Iori guarda al contesto politico nazionale e alle scadenze. «Abbiamo partite importanti in arrivo. I collegi per le elezioni nazionali, le elezioni provinciali del 2018 e poi c’è da preparare il laboratorio politico, il più possibile innovativo, per il 2020 (si voterà nel Comune di Trento, ndr )».
Nessun personalismo, ma un progetto serio che conta su un’ampia squadra, partita non da ieri. Così Andrea Rinaldi, che viene dal circolo Centro storico/Piedicastello, sintetizza la proposta condivisa da altri rappresentanti dei rioni: Pierfrancesco Rensi (Argentario), Andrea Vilardi (Oltrefersina), Maria Rosa Maistri (San Giuseppe), Pasquale Mormile (Gardolo), Roberto Menegaldo (Ravina-Romagnano). Un gruppo che si riconosce nella mozione di maggioranza, dalla quale proviene il segretario provinciale Italo Gilmozzi, e in Renzi. Lo stesso Rinaldi è considerato vicino all’assessore Andrea Robol.
Rinaldi e il suo gruppo appaiono decisi ad andare avanti. «Siamo espressione di un gruppo nato non da poco, che ha a cuore l’idea di un coordinamento cittadino più operativo, che valorizzi tutte le energie di chi dà la disponibilità al Pd». Il riferimento sottinteso è alla direzione di Bozzarelli, rispetto alla quale si marca la «discontinuità». «Riguarda solo il metodo. La politica del Pd — conclude — non è certo in discussione. Vogliamo però cambiare ritmo nel rapporto con la base. C’è disaffezione verso le attività del partito».
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